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Dal 20 al 23 ottobre a Firenze la nona edizione
del Festival del Film Etnomusicale


Dal 20 al 23 ottobre a Firenze la nona edizione del Festival del Film Etnomusicale
Giunto alla sua nona edizione, il Festival del Film Etnomusicale - organizzato dall’associazione Multi Culti in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana – presenta in una intensa tre giorni, dal 20 al 23 ottobre allo Spazio Alfieri il meglio della produzione cinematografica documentaristica sulle culture e le musiche del mondo: 10 film, un concerto dal vivo di musica capoverdiana (23/10, h. 21.30), un’anteprima nazionale del film acclamato da pubblico e critica sul noto violoncellista Yo-Yo Ma e i musicisti della Via della Seta.

Musica e immagini per calarsi in altri mondi dalla Mongolia all’Etiopia, dalla Thailandia alla Bosnia, dal Paraguay all’Australia e la Cina. (22/10, h. 21.00). La rassegna si inaugura nel segno della grande musica - a 25 anni dalla morte del genio del jazz Miles Davis, the sorcerer (lo stregone) che stillava ambrosia anche dal piů sgangherato motivetto – presenta MILES AHEAD il film di Don Cheadle che mescola finzione e realtŕ.
L’attore di Hotel Rwanda e Crash firma il suo primo lungometraggio di cui č regista e interprete: “Non volevo fare un film su Miles Davis, volevo fare un film che suonasse come Miles Davis”. Dagli anni del successo si passa agli ultimi anni ’70, quando l’artista č in piena crisi creativa, la storia inizia dall’incontro casuale con il giornalista di Rolling Stone interpretato da Ewan Mcgregor che vuole scrivere un articolo su di lui. (20/10, h. 21.30).

In prima visione per il Festival (uscirŕ nelle sale il 24 novembre), sarŕ il documentario dedicato al noto violoncellista Yo-Yo Ma e al Silk Road Ensemble, uno straordinario collettivo di musicisti di varie nazionalitŕ che si č riunito per celebrare il potere universale della musica.
Morgan Neville, il regista, segue i pellegrinaggi di alcuni di questi artisti, oltre a Yo-Yo Ma, Cristina Pato, suonatrice di cornamusa galiziana detta “la Jimi Hendrix della Galizia”, Kinan Azmeh, clarinettista siriano sfuggito alla guerra, Kayhan Kalhor, virtuoso dello strumento tradizionale iraniano kamancheh, costretto ad abbandonare sua moglie e il suo Paese dopo la “rivoluzione verde”, e Wu Man, suonatrice di pi’pa’, considerata una rockstar di livello internazionale. (22/10, h. 21.00).

In chiusura la serata dedicata alla cultura di Capo Verde con la docu-fiction Kontinuasom e a seguire il concerto della capoverdiana Karin Mensah per il progetto “Capo Verde in Jazz” che propone una riscoperta della tradizione musicale dell’isola in chiave jazz e soul senza per questo compromettere la sua originale intensitŕ.

16/10/2016, 17:03