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Addio a Dario Fo, indimenticabile mattatore


Attore, regista, musicista, scrittore. Si spegne a 90 anni una delle colonne della cultura italiana.


Addio a Dario Fo, indimenticabile mattatore
Innovativo, provocatorio, ma soprattutto geniale.
Dopo un ricovero causato da una patologia polmonare Dario Fo si è spento a Milano all'età di novant'anni.

Una carriera infinita, iniziata nei primi anni '50 come autore di testi satirici e proseguita nel tempo sotto ogni forma di arte e mezzo, dal teatro alla televisione, dalla musica alla letteratura, passando anche per il cinema.

Il primo ad offrirgli un ruolo per il grande schermo è Alberto Lattuada in "Scuola elementare", ma è con Carlo Lizzani ne "Lo svitato" che Fo diventa assoluto protagonista, affiancato dalla compagna d'amore e di mille avventure Franca Rame.
A cinema tanta commedia tra gli anni '50 e '60 quanto attivismo politico e sociale negli ultimi quindici anni, basti pensare alla collaborazione con Sabina Guzzanti per "Viva Zapatero".

Commedie come "Morte accidentale di un anarchico", una pièce sulla morte dell'anarchico Pinelli e "Mistero buffo", gli valsero nel 1997 il Premio Nobel per la letteratura, assegnatogli "perché, seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi".

La sua pungente e sapiente satira contro il potere trovò strade sempre diverse e funzionali ai tempi, spesso condivise con altrettanti giganti dello spettacolo, come il duo Gaber-Jannacci con cui realizzò l'indimenticabile “Ho visto un re”.

Con Fo se ne va uno dei volti e delle menti più sopraffine della cultura italiana contemporanea.

13/10/2016, 21:50

Antonio Capellupo