Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di regia di "Postcards from Ukraine - Lettere dall'Ucraina"


Note di regia di
Il documentario offre un ritratto della nuova generazione in Ucraina. I cinque personaggi (Anna, Sergey, Alina, Kostya e Illya) hanno la stessa importanza all’interno della storia, che arricchiscono attraverso i loro (diversi) punti di vista. Tecnicamente ho usato una fotocamera Canon 7D perché ha il vantaggio di non essere troppo invasiva. L’uso di lenti con zoom (24-105 e simili) mi ha permesso di adattarmi ad una diversità di situazioni, molte delle quali scomode; altre volte mi sono affidato a lenti dalle focali lunghe per riprendere primi piani e optato per la camera a mano per mantenere una certa empatia e spontaneità. Sono restato in silenzio durante i giorni di ripresa e ho limitato la mia influenza sui protagonisti. In più, non parlando ne’ russo ne’ ucraino, i personaggi non si sono sentiti giudicati e quindi più liberi di aprirsi. Nessuna scena è stata preparata a tavolino. La situazione storica ha inciso molto sulle vite dei personaggi, dunque sulle loro scelte; ho ritenuto necessario mostrare il contesto in cui si muovono (come il referendum per l’autonomia del Donbass, la guerra, le elezioni presidenziali ecc…). Spesso ho spostato l’attenzione dalle vite dei protagonisti per mostrare la costruzione delle narrative mediatiche. I soggetti diventano quindi spettacoli di teatro, internet, tabelloni pubblicitari, discorsi presidenziali, televisioni ecc... Pervasivi come non mai, i media sono un altro importante fattore per comprendere il comportamento umano. Quando necessario, ho fatto ricorso all’uso della voice over. La funzione di quest’ultima è da un lato informativa, offre cioè una panoramica della situazione e guida lo spettatore nei luoghi della storia e nei tanti accadimenti; dall’altro lo conduce anche all’interno del mio viaggio, rivelando a poco a poco la mia prospettiva sulle cose. “Alles sehen ist perspektivisches Sehen” ha scritto Nietzsche, e il documentario non fa certo eccezione; a maggior ragione in presenza di un commento extra-diegetico. Ho lavorato molto alla scelta delle parole, limitandomi all’essenziale, in modo da non incanalare la percezione del pubblico in maniera troppo coercitiva.

Sieva Diamantakos