Mi sono avvicinato alla mole di materiale che c’è sulle lotte politiche di quegli anni con grande curiosità, ma anche con un certo timore, di dire troppo o di dire troppo poco, di avere da una parte “troppa memoria” e da un’altra “troppa poca”. Ho instaurato una dialettica con i filmati che via via trovavo, non sempre quelli che mi sarei immaginato, con un percorso pieno di sorprese che mi costringevano continuamente a correggere la rotta, indicandomi possibili nuove strade. Presto mi sono reso conto che mi avvicinavo istintivamente a quei materiali che più privilegiavano uno sguardo "interno" ai movimenti e scartavo i filmati più istituzionali, gli interventi dei leaders politici di primo piamo, il materiale più manipolato. Ho provato a realizzare una storia dal basso […] Ho pensato il film come una partitura musicale, e pur rispettando la cronologia storica, ho montato inseguendo il sentimento che provo oggi nel rievocare quegli anni e insieme un "umore" che ho percepito nei materiali, uno slancio ideale che muta, si frammenta e pian piano si dissolve.
Francesco Munzi