Al Film Festival della Lessinia dall'Himalaya, i racconti
e le immagini inedite di Marianne Chaud


Al Film Festival della Lessinia dall'Himalaya, i racconti e le immagini inedite di Marianne Chaud
Nelle precedenti edizioni ha affascinato il pubblico del Film Festival della Lessinia con i suoi film realizzati in Ladakh, Himalaya, la terre des femmes (2009) e Himalaya, le chemin du ciel (2010).
Nella giuria internazionale della rassegna cinematografica in corso al Teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova, la regista francese Marianne Chaud racconta le grandi storie dei suoi viaggi himalayani agli incontri Parole alte, in programma giovedì 25 agosto alle 16.30 in Sala Olimpica.
Per dodici anni Marianne Chaud ha soggiornato regolarmente, in diverse stagioni dell’anno, nelle regioni del nord dell’India, vivendo nelle case degli abitanti di villaggi a quattromila metri. Accolta dalle famiglie ladakhi, ha appreso la lingua di quelle terre, adottato le loro regole, aiutato nel lavoro e creato un legame straordinario di affetto con gli abitanti.
Con immagini e racconti inediti, la regista ed etnologa condivide il ricordo dei giorni trascorsi lassù, sugli altopiani gelidi con i pastori nomadi o nei monasteri più isolati dell’Himalaya.

Alle 11 le proiezioni al Teatro Vittoria iniziano con la visione di "Macbeth" (Francia, Regno Unito, Usa 2015) di Justin Kurzel. Un'oscura profezia trasforma Macbeth in un assassino assetato di sangue e potere, trascinato in un vortice di morte dalla propria avidità e dalla bramosia di riscatto della moglie, fino al totale annichilimento di entrambi.

Alle 16 la programmazione per bimbi riprende con la proiezione di "Heidi" (Germania, Svizzera 2015). Affezionata al nonno e alle sue montagne, viene bruscamente portata a Francoforte. Nonostante gli agi della vita di città, tornerà alla più autentica vita sulle Alpi. La nuova versione cinematografica della più celebre storia di montagna di tutti i tempi.

Alle 18 il grande schermo si riaccende con l'anteprima italiana "Rauf" (Turchia 2016) dei registi Barış Kaya e Soner Caner, entrambi al Teatro Vittoria per incontrare il pubblico del Festival al termine della proiezione. Protagonista è il giovane Rauf che preferisce aiutare l'artigiano a fabbricare casse da morto, piuttosto che andare a scuola. Nel suo villaggio, tra i monti della Turchia, domina il nero della morte e il bianco della neve, ma l'amore per una giovane ragazza porta il colore rosa della speranza.
Alle 21 la visione delle opere in competizione continua con un'altra anteprima per l'Italia: "Arreo" (Argentina 2015) di Tato Moreno, a Bosco per assistere alla proiezione del documentario. Nei grandiosi panorami delle Ande argentine, una comunità di autentici gaucho compie ogni anno la tradizionale transumanza delle capre verso i pascoli alti. I gesti, i canti e i dialoghi segnano la resistenza ai cambiamenti del progresso.
Il Film Festival prosegue, dalle 23, con La notte corta e la programmazione di sei cortometraggi: "Chain – Catena" (Francia 2014) di Eicke Bettinga, "Le barrage – La diga" (Svizzera 2015) di Samuel Grandchamp, "Ailleurs – Altrove" (Francia 2016) di Mélody Boulissière, "Çevirmen – L'interprete" (Regno Unito 2015) di Emre Kayiş, "Totems" (Belgio, Francia 2016) di Paul Jadul, Seide (Kirzghizistan 2015) di Elnura Osmonalieva.

Non solo cinema. Gli eventi iniziano alle 9.30 con la visita alle stalattiti e alle stalagmiti della Grotta di Roveré Mille a cura del Gruppo Grotte Falchi. Proseguono per i più piccoli le attività didattiche. Nel laboratorio 5+ Mandala, bambini e adulti imparano a costruire il simbolo della tradizione buddista.

24/08/2016, 15:07