Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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LOCARNO 69 - "The Girl with All the Gifts", il film di apertura


LOCARNO 69 -
The Girl with All the Gifts di Colm McCarthy, lungometraggio “sulla natura umana e i rapporti fra gli esseri umani” proiettato in Piazza Grande, in prima mondiale, ha inaugurato con successo la 69° edizione del Festival del Film di Locarno.

Indubbiamente è uno zombie movie, con una differenza fondamentale dagli altri prodotti del genere. In questo film gli zombie siamo noi. In un futuro non lontano, l’umanità contaminata da una malattia infettiva prodotta da un fungo che sradica dagli esseri umani la libera volontà e li trasforma in “affamati” cacciatori di carne fresca va verso lo sterminio. Il risultato catastrofico è che questi zombi di nuova generazione sono in mezzo a noi e ci attaccano e ci divorano, attirati dall’odore della carne. E non solo: c’è anche il rischio che noi stessi diventiamo “affamati” e divoratori. Sembra che solo i bambini siano immuni dal fungo e dalle sue conseguenze. Di ciò è cosciente la biologa Caroline Caldwell ( che Glenn Close, invecchiata e imbruttita impersonifica alla perfezione, nella tradizione di scienziati determinati e folli ). Per studiare i bambini e per estrarre loro cervello e reni viene creato un campo prigione dove il futuro dell’umanità la fa da cavia. Il lager, situato nell’United Kindom, non lontano da Bristol, viene attaccato da orde di “affamati” e fortunatamente distrutto. Quattro personaggi chiave della vicenda utopistica riescono a salvarsi e intraprendere, tra innumerevoli pericoli e scenari apocalittici, la fuga verso la salvezza.

Eroina della storia è la bimba di 10 anni Melanie ( la brava Sennia Nanoua, volto non nuovo in film televisivi britannici) dotata di un intelligenza al di sopra della norma. Ha tutte le qualità umane. L’assiste e la sostiene la giovane, competente e simpatica psicologa Helen Justineau ( interpretata con bravura dall’attrice teatrale e cinematografica Gemma Arterton entrambe presenti a Locarno.

Il lungometraggio, non ancora in distribuzione, è tratto dal best seller omonimo tradotto in italiano con il titolo La ragazza che sapeva troppo, scritto da Mike Carey . Concepito e girato in un modo stupendo che coinvolge emotivamente lo spettatore per il suo aspetto visionario, anche se vi sono scene violente.
The Girl with All the Gifts, è una lettura futuristica e al tempo stesso reale dell’umanità in pericolo di estinzione a causa degli “affamati” reali, ma anche metaforicamente da quelli ideologici. La salvezza c’è e ci viene dai bambini, dai giovani.

04/08/2016, 18:49

Augusto Orsi