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L'opera completa di Ila Beka, artista italiano,
entra nella collezione del MoMA


L'opera completa di Ila Beka, artista italiano, entra nella collezione del MoMA
L'opera completa di Ila Bęka e Louise Lemoine č stata acquisita dal MoMA, il Museum of Modern Art di New York. Un’acquisizione ancora piů rara e prestigiosa in quanto si tratta dell’opera completa di un artista vivente.

La coppia di registi italo-francese Ila Bęka & Louise Lemoine annuncia che la loro intera produzione di 16 film della serie Living Architectures č entrata a far parte della prestigiosa collezione permanente del MoMA, il Museo d'Arte Moderna di New York.

Giŕ definiti dal The New York Times “figure culto nel mondo dell'architettura europea”, Ila Bęka e Louise Lemoine concentrano la loro ricerca sulla sperimentazione di nuove forme narrative e cinematografiche legate all'architettura contemporanea e alle forme della cittŕ. Attraverso la loro opera rimettono in discussione, con uno sguardo ironico e dissacrante, l'idealizzazione nella rappresentazione dello spazio architettonico e urbano.

Ila Bęka e Louise Lemoine si sono distinti sulla scena dell'architettura internazionale degli ultimi 10 anni grazie a un progetto cinematografico innovativo, dall'humour delicato e pungente, che ha rivoluzionato la tradizionale rappresentazione dell'architettura contemporanea, rimettendo al centro dell’immagine l’uomo e il suo diretto rapporto con lo spazio.

Un’opera unica e personale di grande potenza, che grazie a un'illuminata prospettiva artistica, supera la distinzione tra i generi e si pone al limite tra il documentario e le arti visive, capace di proporre nuovi orizzonti sia per l'architettura che per il cinema.

Il loro primo film, “Koolhaas Houselife”, presentato alla 11. Biennale di Architettura di Venezia nel 2008, aveva incantato pubblico e critica. Questo film apriva per la prima volta le porte dell’intimitŕ quotidiana di uno dei capolavori dell’architettura contemporanea, “La Maison de Bordeaux” dell’archistar olandese Rem Koolhaas, seguendo nelle sue attivitŕ quotidiane il personaggio ormai di culto dell’architettura, la donna delle pulizie Guadalupe Acedo.

Del loro lavoro sorprende l'intimistica immersione in ambienti estremamente privati e in spazi difficilmente accessibili, e commuove per la fragilitŕ poetica che riescono a sublimare da un mondo normalmente caratterizzato da potere e successo.

Dopo questo primo film Ila Bęka e Louise Lemoine hanno cominciato a sviluppare e approfondire il loro personale approccio alle architetture iconiche del nostro paesaggio contemporaneo attraverso una serie di altri 15 film. Ognuna di queste opere indaga i diversi modi di abitare lo spazio e le diverse sensibilitŕ e consapevolezze che ne derivano. Se “Koolhaas Houselife” aveva come soggetto la casa unifamiliare, gli altri film esplorano ogni tipo di scala architettonica fino ad aprirsi, in quelli piů recenti, alla dimensione della cittŕ.

La crescente fama del loro lavoro ha portato a collaborazioni con importanti musei, fondazioni d'arte e noti architetti: Barbican Art Gallery, Fondazione Prada, La Biennale di Venezia, Bjarke Ingels, The City of Bordeaux, Arc en ręve centre d’architecture, etc. In parallelo alla creazione di lungometraggi concepiti come mappe umane di architetture, i due registi hanno sperimentato altre forme visive, come per esempio in “Spiriti”, una serie di frammenti video elaborata per la collezione della Fondazione Prada a Milano, o la video installazione “La Maddalena”, creata per l'esposizione “Monditalia”, alla Biennale d'architettura di Venezia nel 2014.

19/04/2016, 11:01