!Xš‚‰

MONTEDORO - Racconti lucani di Antonello Faretta


In sala dal 15, distribuito dalla Noeltan, il film è stato recentemente scelto per inaugurare il Meeting del Cinema Indipendente di Matera


MONTEDORO - Racconti lucani di Antonello Faretta
Pia Marie Mann, protagonista di "Montedoro" di A. Faretta
Piccole città e borghi sperduti, sconosciuti, se non fosse per i racconti di qualche nonno o bisnonno che da li è partito per andare a cercare fortuna al nord, all'estero, in America. Per chi non ha nella propria storia familiare questa esperienza sarà più difficile apprezzare "Montedoro", opera prima di Antonello Faretta dedicata a una delle tante città fantasma del Sud Italia.

Il giovane regista lucano racconta la vicenda di una donna americana arrivata in Basilicata per conoscere le sue origini e incontrare la sua madre naturale che la diede in adozione molti anni prima. Faretta si è ispirato alla storia vera dell'attrice protagonista, Pia Marie Mann, artista cresciuta a New York ma nata a Craco Sant'Angelo, remoto paesino lucano distrutto da una frana nel 1963 e da allora completamente abbandonato.

La pellicola è girata proprio a Craco, dove la protagonista incontra solo fantasmi, qualche pastore che parla un dialetto che necessita di essere sottotitolato, e un tassista, uno dei pochi rimasti ad abitare quella "terra di semplici"' nonostante la povertà e le sofferenze. Al di la delle suggestioni della città fantasma, "Montedoro" coglie molti aspetti di quel Meridione rimasto inalterato nei decenni, dove le donne e gli uomini, quasi unicamente anziani, vivono nella ripetizione dei gesti, senza che la modernità li abbia toccati.

È il paesaggio il vero protagonista di "Montedoro"; non c'è turismo, non ci sono ristoranti o hotel ma solo macerie perché, ed è il vero dramma di questi borghi dimenticati, "il brutto si è portato via anche il bello".

Dei palazzi, delle strade animate dalle processioni e delle piazze dove ci si dava appuntamento non rimane più niente. Ma per la donna americana è comunque una tappa dovuta per capire un pezzo della sua storia familiare e della storia d'Italia, popolo di migranti con la memoria corta.

14/04/2016, 16:46

Maria Teresa Squillaci