BFM34 - Intervista a Enrico Masi, regista
di "Lepanto - O Ultimo Cangaceiro"


Dalle Olimpiadi di Londra a quelle di Rio di Janeiro nelle opere di Masi.


BFM34 - Intervista a Enrico Masi, regista di
Da Londra a Rio, continua il viaggio nei "megaeventi" e nei loro lati oscuri. Quali i collegamenti più evidenti tra i due progetti? Perché "continuare"?

La serialità delle olimpiadi è una delle sue caratteristiche prevalenti; ognuna di essa è portatrice di un nuovo fondale, una quinta teatrale e territoriale che sfrutta la tipologia del paese che le ospita. La spinta emotiva che mi ha portato a viaggiare in Brasile nasce ancora prima di The Golden Temple; ero stato a Rio de Janeiro nel 1997 con mio padre, dove ho iniziato a fotografare. Alcune diapositive di quel viaggio sono all'interno di Lepanto. In Brasile ho scoperto la dinamica coloniale, anche grazie alla lettura dell'opera di Gilberto Freyre e di Paulo Freire.
Ho anche voluto continuare la ricerca sulla resistenza urbana, come fenomeno globale, e dunque sarebbe potuto essere Rio come Almaty in Kazakistan, dove si terrà la prossima esposizione universale nel 2017, oppure Milano.

Quali sono state le tappe del percorso Inghilterra-Brasile e del documentario?

Ho vissuto a Londra due anni tra il 2011 e il 2013. Ho viaggiato in Brasile per due mesi tra il 2013 e il 2015, durante
la costruzione del Parco olimpico di Jacarepaguà alla periferia di Rio de Janeiro, non lontano dalla Cidade de Deus, documentando l'esproprio e la demolizione della comunità di Vila Autodromo. Queste immagini sono entrate nel montaggio del film, ma hanno subìto a loro volta una rimozione, dal momento che la vita mia e di Mike, voce narrante del documentario, hanno preso il sopravvento sul grande evento brasiliano. Come in un film di Godard o di Chris Marker, che sono per me riferimenti molto importanti, il dato subconscio sopraffà la narrazione semplice, trasformando il film in un'opera terapeutica che raggiunge abissi difficilmente sondati in precedenza. Questo è il valore sperimentale che riconosco al processo di questo film; andare dove non si conosce. Diverso è un approccio classico che proviene dall'influenza di Welles, dove la meta-narrazione è una costante componente, forse un diversivo, all'interno dello svolgimento della storia, e della exploitation di un tema particolare, in questo caso l'impatto dei mega eventi sulla vita delle persone.

Chi è l'ultimo cangaceiro?

Nell'immaginario collettivo brasiliano, il Cangaceiro corrisponde ad una sorta di Robin Hood, con l'unica differenza che il fenomeno dei Cangaceiro si è estinto brutalmente negli anni '30 del novecento, ovvero pochissimo tempo fa, attraverso una repressione da parte dello stato di quello che veniva considerato un movimento di banditi. Pensiamo alla figura di Salvatore Giuliano in Sicilia. Dunque questa memoria rappresenta ancora una ferita aperta. Questo trauma brutale, che ha a che fare con il tema della wilderness e del dominio dei territori sconfinati del nordest, trova un riscontro letterario nell'opera di Joao Guimaraes Rosa, che possiamo considerare come un Joyce sudamericano. Di fatto Mike diventa l'ultimo cangaceiro. La sua metamorfosi può essere letta anche con la nascita di un personaggio epico cavalleresco di nome Michael J. Wells, il quale diventa un possibile picaro postmoderno, in cui il picaro è colui che vaga alla ricerca di se stesso. Avviene il passaggio da eroe che difende gli oppressi, a cercatore del proprio senso di vita.

Dopo Bergamo, che strada percorrerà il documentario? E il suo autore quali eventi seguirà?

Il film continuerà ad essere presentato nei festival, nei cinema e nelle rassegne di approfondimento. Avrà anche un percorso distributivo nelle università. Personalmente sto lavorando alla scrittura di un lungometraggio politico sulla strategia della tensione e l'uccisione di Moro, e ad un documentario sull'artista e designer Dante Bighi insieme a Stefano Croci e Stefano Migliore, con i quali condivido l'esperienza di Caucaso da oltre 10 anni, il nostro gruppo di cinema di ricerca.

12/03/2016, 10:00

Carlo Griseri