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Al Museo del Cinema la mostra "Hecho en
Cuba. Il cinema nella grafica cubana"


Al Museo del Cinema la mostra
Il Museo Nazionale del Cinema di Torino ha presentato ieri alla Mole Antonelliana Hecho en Cuba. Il cinema nella grafica cubana. Manifesti dalla collezione Bardellotto (4 febbraio - 29 agosto 2016), la più ampia e comprensiva mostra mai realizzata di manifesti cinematografici cubani, a cura di Luigino Bardellotto, con la collaborazione di Nicoletta Pacini e Tamara Sillo (Museo Nazionale del Cinema) e Ivo Boscariol, Patrizio De Mattio e Francesca Zanutto (Centro Studi Cartel Cubano). Oltre 200 i pezzi in mostra, alcuni dei quali unici e mai esposti prima in Europa, che raccontano la storia della grafica cinematografica cubana dal 1959 fino ai nostri giorni.

Dall’inizio degli anni Quaranta si inaugurano a Cuba oltre 400 cinematografi (di cui un quarto all’Avana): i primi titoli ad essere proposti, di origine europea, messicana ed argentina, sono pubblicizzati con uno stile di evidente derivazione occidentale, frutto dell’influenza dei vicini Stati Uniti. In seguito alla rivoluzione castrista, datata 1 gennaio 1959, e alla costituzione dell’ICAIC (Instituto Cubano de Arte e Industria Cinematograficos), istituito il 24 marzo 1959, i grafici iniziano ad interpretare con un nuovo stile i lungometraggi e documentari che giungono da ogni parte del globo.
L’autonomia formale di cui godono, unita ad una capacità di sintesi espressiva unica, consentiranno loro di formare un originale movimento di veri e propri artisti dediti alla propaganda cinematografica.

La Collezione Bardellotto è una raccolta di oltre 1200 manifesti cinematografici, politici e sociali, nonché di circa 400 bozzetti realizzati a Cuba a partire dal 1959, che può considerarsi unica al di fuori dei confini cubani. Il valore della collezione è dato dal fatto che talune opere rappresentano pezzi unici, altre, di artisti consacrati e premiati a livello internazionale, sono disponibili in pochissimi esemplari, alcuni dei quali presenti in musei importanti (Moma di New York, National Gallery di Londra, Centre Pompidou di Parigi, Hermitage di San Pietroburgo, ecc.) e per questo di difficile fruizione. La ricchezza della raccolta è amplificata dalla presenza di numerosi bozzetti di studio, layout esecutivi e delle loro relative prime tirature.

05/02/2016, 08:34

Carlo Griseri