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Memofilm, il cinema contro l'Alzheimer


Memofilm, il cinema contro l'Alzheimer
Martedě 20 ottobre alle ore 18.00 Bibliomediateca Mario Gromo (via Matilde Serao 8/A, Torino) č in programma MEMOFILM. RITROVARE LA MEMORIA - Incontro e presentazione della ricerca sul cinema come uso terapeutico contro l’Alzheimer di Eugenio Melloni.

Siamo alla fine del 2007 a Bologna. Un accordo tra la Cineteca e l’ASP Giovanni XXIII, con il sostegno di Unipol promuove la creazione di un gruppo di ricerca e sperimentazione con l’obiettivo di testare l’uso del cinema per contrastare i disturbi della perdita della memoria e in particolare dei malati di Alzheimer e di demenza in generale. Nel frattempo da qualche tempo Eugenio Melloni, sceneggiatore, sta vivendo la sua lotta personale con questa problematica: suo padre soffre di Alzheimer. “… nella tarda primavera del 2004 mia madre era morta quasi all’improvviso (…). Le esequie erano state seguite in tutte le loro tristi fasi anche da mio padre, le nostre famiglie strette intorno a lui. Tuttavia, la mattina dopo, chiese di lei come se niente fosse accaduto (…)”. E qui inizia il percorso lungo inesorabile, in salita, quello che conoscono e ri-conoscono i familiari di chiunque soffra di questa malattia. Emerge con evidenza come il linguaggio verbale non basti piů a spiegare, a comunicare. Nasce l’urgenza di convivere con la perdita progressiva di quella memoria, l’urgenza di venirne a capo. Eugenio Melloni si serve delle sue competenze di sceneggiatore e prova a ricostruire quelle ellissi temporali con il cinema. Dapprima registra un filmato che racconti in modo “autorevole” ciň che le parole non possono piů raccontare, cerca di riempire con il cinema quei vuoti spaventosi e disarmanti. “Una volta finito - dice Eugenio Melloni - c’era perň l’incognita di come sarebbe stato accolto (…) l’esperimento invece funzionň (…) il Memofilm (…) puntellava l’identitŕ, sollecitava l’autostima, stimolava l’affettivitŕ, costruiva emotivamente “senso” laddove cognitivamente questo pareva sul punto di perdersi ….” Da allora, a partire quel primo progetto, č passato molto tempo, c’č stato un lavoro attento di sperimentazione su altre memorie perdute. Ad oggi č terminata la procedura di sperimentazione e i MEMOFILM sono il risultato della collaborazione di molteplici discipline. I gruppi di ricerca che lavorano e hanno lavorato ai MEMOFILM sono composti da figure professionali quali neurologi, geriatri, esperti di comunicazione visiva… e sono finalizzati a capire scientificamente le potenzialitŕ dello strumento cinema. Si sono andate affinando le tecniche per rendere sempre piů efficaci questi prodotti allo scopo, si sono venuti a costruire modi creativi e personalizzati di narrazione. E infine si sono prodotti dei brevi film, ciascuno costruito come un abito sulla singola persona, cuciti addosso alle vite complesse e speciali e uniche di ciascuno di questi pazienti. Film per un solo spettatore.
Un risultato di tutto questo č il libro che presenteremo alla Bibliomediateca Mario Gromo “MEMOFILM: la creativitŕ contro l’Alzheimer” a cura di Luisa Grosso, il volume č correlato da un dvd che raccoglie alcuni MEMOFILM a testimonianza di come sono strutturati tecnicamente – Mimesis Edizioni.

Intervengono con Eugenio Melloni (autore del primo saggio del libro “L’invenzione del Memofilm”), Mirko Labella (psicologo), Maurizio Maggio (neurologo), Franco Prono (Universitŕ di Torino). Introduce Sonia Del Secco (Museo Nazionale del Cinema).

14/10/2015, 11:27