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GIORNATE DEGLI AUTORI 12 - Il programma della ottava giornata


GIORNATE DEGLI AUTORI 12 - Il programma della ottava giornata
Una scena di "Viva Ingrid!" di Alessandro Rossellini
Nell’anno in cui viene riscoperto il dramma dell’ebreo errante e dell’olocausto, tra Cannes e Venezia, tra “Il figlio di Saul” dell’ungherese László Nemes e “Klezmer” del polacco Piotr Chrzan, è l’Europa dell’Est a risvegliare il fantasma rimosso dell’Occidente con l’asciutta crudezza di autori che hanno poco più di trent’anni e quel senso di colpa non lo sentono sulla propria pelle.
"Klezmer" in programma domani, mercoledì 9, alle Giornate degli Autori non rievoca il dramma dei campi di concentramento e la furia nazista. L’obiettivo è più sottile e, paradossalmente, più universale. Intorno al carro del martirio, a disputarsi le spoglie del nuovo Nazareno, c’è l’intera comunità polacca, una gioventù di ieri che assomiglia fin troppo a quella di oggi, un gruppo di ragazzi con le proprie paure, fragilità, rozzezze, egoismi, ma anche sorprendenti slanci.
Il film, in prima mondiale a Venezia, secondo il direttore delle Giornate, Giorgio Gosettiè atteso in patria con sentimenti contrastanti, tanto tocca un nervo scoperto di una società che fa i conti col proprio passato e con un presente ancora carico di diffidenze e paure per il diverso. Sicché la metafora di Klezmer affonda le sue radici nel passato, ma dà certamente fastidio alla nuova Europa che si trincera dietro l’indifferenza rispetto alle legioni di senza patria che bussano alle sue porte”.

L’ottava giornata di festival inizia alle ore 16.30 (Sala Perla) con la proiezione dell’opera prima "Klezmer", di Piotr Chrzan, ambientato in una calda giornata estiva del 1943 durante la quale un gruppo di ragazzi, che abitano nel vicino villaggio, sono nella foresta a raccogliere pigne e rami secchi da ardere. Chiacchierano, flirtano, fanno piani per il futuro. Inaspettatamente l'atmosfera muta. Un evento, che per loro rappresenta una novità, è destinato, a seconda di come si svilupperà la storia, a cambiare la loro vita e quella di altri.

"Un giorno, stavo giocando con altri bambini nel cortile dietro una vecchia casa nella quale vivevamo con poche altre famiglie" - racconta il regista - "correvamo intorno all'edificio, quando improvvisamente la nostra tata gridò: ‘Non andate lì, che è dove è sepolto l'Ebreo’. Ci raccontò dell'unico ebreo che visse nel nostro villaggio prima della guerra. Fu ucciso in una giornata d'estate, durante la guerra da un altro abitante del paese, un poliziotto del Governo generale polacco. Questi strani accadimenti affascinanti per un bambino, si fissarono nella mia mente. Dopo anni, questi ricordi insieme alle letture che ho fatto sull'Olocausto hanno generato Klezmer"”.

Ma la giornata è anche quella della consegna dei premi Siae (ore 16.30, Sala Perla). Si parte con la proiezione di "Viva Ingrid!" di Alessandro Rossellini, presentato in occasione del Premio SIAE all'Innovazione ad Istituto Luce Cinecittà. Il documentario è il racconto della stagione italiana della grande diva, tra il 1948 e il 1956, tramite un montaggio di cinegiornali dell'epoca, brani di film di Roberto Rossellini interpretati dall'attrice e, soprattutto, straordinari filmini famigliari girati in buona parte dalla stessa Ingrid Bergman.

"Unire le immagini ai racconti dell'epoca e vedere i volti dei miei famigliari da bambini" - spiega il regista - "non mi ha solo commosso, ha trasformato quelle memorie ereditate in ricordi personali e reali, un po' come se avessi viaggiato con la macchina del tempo. Magia del cinema".

L’altro premio della Siae, dedicato a un talento emergente del cinema italiano, segnalato tra le opere della selezione delle Giornate degli Autori, sarà consegnato a Lorenzo Berghella, per il film di animazione "Bangland", sempre domani alle ore 16.30 (Sala Perla).

08/09/2015, 14:42