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CANNES 68 - L’industria audiovisiva ai tempi di Netflix


Il Prof Zambardino spiega in un libro i nuovi modelli di fuizione cinematografica a pochi mesi dall’arrivo della piattaforma in Italia


CANNES 68 - L’industria audiovisiva ai tempi di Netflix
Bruno Zambardino
C’è anche il tempo di riflettere sul futuro della fruizione cinematografica in questi impegnativi giorni al Festival di Cannes.
All’Italian Pavilion ci ha pensato Bruno Zambardino a portare la questione alla ribalta attraverso la presentazione del suo libro ‘Dal possesso all’accesso. L’industria audiovisiva ai tempi dello streaming’ (edizioni Fondazione Ente dello Spettacolo). Professore di Economia ed organizzazione dei media e dello spettacolo’ all’Università Sapienza di Roma nonché consulente per la Dg Cinema del Mibact, Zambardino apre il libro con una riflessione fatta da Kevin Spacey dal palco dell’Edinburgh Television Festival (Per i ragazzi d’oggi non c’è differenza tra guardare Avatar su un iPad, o guardare YouTube su un televisore o guardare Il trono di spade sul loro computer. Sono tutti contenuti. È semplicemente il racconto).

All’interno del nuovo ecosistema digitale, che sta aprendo la strada a una moltiplicazione dei canali di distribuzione dei contenuti facilitando l’emergere di nuove forme di accesso e fruizione, personalizzate, flessibili e in mobilità, il volume di Bruno Zambardino tenta di fornire un contributo di riflessione e di approfondimento di natura trasversale sulle dinamiche evolutive del settore audiovisivo con l’intento di disegnare un quadro di insieme delle varie componenti della filiera e della domanda, quindi di declinarle sotto il profilo normativo, tecnologico ed economico e infine di proporre chiavi di lettura e di analisi capaci di interpretare i cambiamenti in atto. “Il filo conduttore del libro è la centralità dei contenuti audiovisivi e il titolo è una provocazione - spiega Zambardino - Tema fondamentale è come far entrare nel nuovo contesto digitale quei soggetti come Netflix che ormai realizzano risultati fino a 20 volte superiori a quelli delle reti tv”.

21/05/2015, 08:48

Valentina Neri