Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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MONS 2015 - A "I Nostri Ragazzi" il Prix du Public


MONS 2015 - A
Nel Palmarès della 31ma edizione del Festival du Film d’Amour di Mons figura anche "I nostri ragazzi" di Ivano de Matteo per il PRIX DU PUBLIC DE LA VILLE DE MONS. Il cinema italiano ha segnato la sua partecipazione sia con i 9 validi lungometraggi del Panorama Italiano sia con l’apprezzata presenza di Carlo Verdone, ospite d’onore con i suoi tre ultimi lungometraggi.

Il regista di Bianco, rosso e Verdone, suo secondo lungometraggio, ha oggi alle spalle 40 anni di carriera e una carrellata di 25 film che hanno, quasi tutti, riscosso successo di pubblico e consenso dei critici. Nel pieno della sua maturità si esprime cinematograficamente dandoci film brillanti e comici di riflessione.
Posti in piedi in paradiso, Io, loro e Lara e Sotto una buona stella, commedie sociali, sono uno spaccato della società italiana d’oggi osservata e portata allo schermo con partecipazione ed affetto, ma anche con disincanto. In questo senso Carlo Verdone può essere considerato il regista italiano che meglio interpreta lo spirito dei grandi autori della commedia all’italiana da Fellini a De Sica, da Germi a Monicelli a Scola, a Risi, a Comencini.
A Mons, nell’incontro con il pubblico, ha tra l’altro affermato ”Come attore sono me stesso”. A proposito della professione di regista ha detto : “Il nostro mestiere è essere un pedinatore della realtà. Bisogna osservarla e sapersi stupire continuamente. Se non conoscete il passato, non potete vivere il presente e programmare il futuro”.

Ne "I nostri ragazzi" Ivano De Matteo continua l’esplorazione della famiglia italiana d’oggi e lo fa con acutezza e sensibilità partendo dalla libera adattazione di La cena, provocatorio romanzo di Herman Kock e della sua esperienza di genitore di un figlio quasi adolescente. Michele e Benny sono due tipici ragazzi d’oggi, più a loro agio nel mondo dei videogame che nella vita quotidiana. In parte estranei dal mondo della scuola e completamente da quello della famiglia vivono superficialmente e spensieratamente la loro non facile esistenza. I genitori, professionisti stimati e impegnati nel loro lavoro, sono rassegnati a queste situazioni, quasi estreme di ingovernabilità e hanno dimissionato dal loro ruolo educativo. Non sapendo che pesci prendere si lasciano andare al tran tran della vita.

Nella messa a fuoco della situazione del rapporto tra padri e figli De Matteo riesce con perizia, realismo e abilità documentaristica a darci un quadro veritiero e reale di tante famiglie d’oggi in società borghesi ed agiate. Da una parte gli adolescenti, dall’altra i genitori. Due nuclei di separati in casa. Il clash avviene quando i due adolescenti, brillante, superficiale e alla moda Benny, musone, timido ed introverso Michele, per irresponsabilità si cacciano in guai irreparabili provocando la morte di una vagabonda. Nell’affrontare e gestire il drammatico caso i dissapori e la vecchia ruggine, già esistenti tra i genitori dei due adolescenti, (il padre di Michele e di Benny sono fratelli), riaffiorano e si fanno conflitto e non solo verbale. Nello scontro dialettico tra gli adulti il film, passando dalla commedia al dramma, ci dà tutto il suo spessore narrativo e la sua forza visiva coinvolgendo la sensibilità e lo spirito civico dello spettatore. Sul piano attoriale i protagonisti adulti di I nostri ragazzi sono credibili e di rara forza espressiva e “portano veramente il film”.
Giovanna Mezzogiorno, esperta di storia dell’arte, è una madre moderna, sensibile ed affettuosa che vive e sa far vivere allo spettatore il caso del suo Michele, che per lei è il dramma dell’onorabilità. Barbora Bobulova, la raffinata matrigna di Benny, vive con partecipazione ma pragmaticamente l’incidente. Luigi Lo Cascio, chirurgo pediatra dal carattere gioioso e comprensivo, padre di Michele, è il genitore che è stravolto in modo più emotivo dal fatto. Alessandro Gassmann, padre di Benny, nelle vesti di un avvocato affermato, corrucciato e non molto comunicativo interpreta il suo ruolo alla perfezione. I due adolescenti, anche per una scelta del regista, appaiono sfocati e non tanto convincenti anche perché non si sa se sono privi di senso morale oppure non consapevoli dalla gravità di quanto hanno fatto.

04/03/2015, 08:09

Augusto Orsi