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L'anteprima italiana di "Cloro" apre la rassegna Avvicinamenti


L'anteprima italiana di
Ogni mercoledì dal 4 marzo al 22 aprile l'attesa della 63. edizione del Trento Film Festival (30 aprile-10 maggio) sarà scandita dagli otto appuntamenti della nuova rassegna Avvicinamenti, pensata in particolare per il pubblico giovane e universitario della città. Avvicinamenti proporrà alcune anteprime insieme a una selezione di film premiati e applauditi nelle ultime edizioni e anticipazioni in esclusiva dal programma della prossima edizione del festival, spaziando dal cinema e dal documentario d’autore al cortometraggio, dall’attualità e i temi sociali all’alpinismo.

In apertura, mercoledì 4 marzo al Cinema Astra Multisala, direttamente dal Sundance Film Festival dov'era l'unico film italiano in Concorso e dall'ultimo Festival di Berlino, l’anteprima italiana del lungometraggio "Cloro", alla presenza del regista Lamberto Sanfelice. Protagonista di questa opera prima nel ruolo di Jenny è la giovane Sara Serraiocco, scoperta allo scorso festival di Cannes in "Salvo". Al suo fianco due grandi attori come Piera Degli Esposti e Giorgio Colangeli.

"Cloro", prodotto da Damiano Ticconi per Ang Film e Ginevra Elkann per Asmara Films, uscirà nelle sale italiane il 12 marzo per GoodFilms.

Jenny ha 17 anni e un sogno: diventare una campionessa di nuoto sincronizzato. La sua vita spensierata di adolescente a Ostia viene scossa dalla morte improvvisa della madre. Con suo padre Alfio e il fratellino Fabrizio è costretta a trasferirsi in un paesino nel cuore della Maiella, terra d’origine di Alfio. Il padre è in un forte stato depressivo, nei mesi precedenti ha perso il lavoro e la casa. Lo zio Tondino li ospita in una vecchia baita di montagna, nei pressi di un impianto di una pista da sci. Jenny è costretta a trovarsi un impiego come cameriera all’hotel Splendor e a rinunciare al diploma, ma quando scopre che l’hotel ha una piscina decide di rischiare e andarci durante la notte per ricominciare ad allenarsi.

"I luoghi della storia" – racconta il regista Lamberto Sanfelice - "disegnano una sorta di geografia sociale e sono strettamente collegati al percorso della famiglia di Jenny. Arrivano da Ostia, la spiaggia di Roma, luogo deputato alle vacanze, al piacere. Si ritrovano poi catapultati in montagna, circondati dalla neve. Non una stazione sciistica alla moda, ma un picco desolato dell’Appennino, nel mezzo dell’Abruzzo. Sono senza soldi eppure fanno il percorso inverso rispetto alle migrazioni del ‘900, spesso partite dall’Abruzzo in cerca di una vita migliore. La distanza fra Ostia e Passo San Leonardo rende questi luoghi scollegati tra loro, due dimensioni spaziali: il posto del presente, quello dove ci si trova, e il posto dove si vorrebbe essere, sono alla base della dicotomia sogno-realtà di Jenny".

02/03/2015, 14:35