Fondazione Fare Cinema
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Note di regia del documentario "Il Porno alla Sbarra"


Note di regia del documentario
Ho cominciato a lavorare al progetto nell’agosto del 2002 realizzando le prime interviste a Giuseppe Sbarra, nell’arco di due anni l’ho seguito in giro per le fiere d’Europa e negli ultimi sei mesi del 2004 sono stato con lui ogni giorno raccogliendo un totale di 85 ore di materiale. Il documentario nasce dall’idea di dar voce ad un personaggio controverso, un uomo che rivendica con orgoglio il suo ruolo nella societa’ e che in maniera “donchisciottesca” lotta per cambiare le regole non scritte della pornografia ponendo in gioco se stesso. Il mio obiettivo era quello di raccontare il personaggio nella sua dimensione quotidiana, per fare questo dovevo progressivamente diventare “invisibile”, non fare percepire la presenza mia e della telecamera. Se nella prima parte (che ritengo piu’ documentaristica in senso classico) Sbarra percepisce la presenza scenica di un occhio esterno e per certi aspetti ne teme il giudizio, nella seconda parte Sbarra accetta di lasciarsi “spiare”. Ed e’ proprio “spiandolo” che ho compreso come Giuseppe risultasse piu’ efficace se lasciato libero di agire nel suo contesto piuttosto che messo di fronte ad una telecamera e intervistato. L’invisibilita’ e’ diventato il mio metodo e la caratteristica dei miei lavori attuali. Il documentario e’ stato autoprodotto da me poi quando ho incontrato la casa di produzione Minnie Ferrara e Kiko Stella che lo hanno apprezzato, ho chiesto loro di curare la presentazione e la distribuzione.

Giovanni Calamari