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LE LEGGI DEL DESIDERIO - Se vuoi puoi ottenere tutto


Prevedibilità e approssimazione sono i caratteri principali del nuovo film scritto, con Carla Vangelista, e diretto da Silvio Muccino. Un motivatore cerca di aiutare tre persone ad ottenere ciò che vogliono, ma le cose si complicano e la soluzione di tutto sta nel ritrovare l'amore. In sala da giovedì 26 distribuito da Medusa.


LE LEGGI DEL DESIDERIO - Se vuoi puoi ottenere tutto
Silvio Muccino - "Le Leggi del Desiderio"
Oltre a non essere percepibile alcun talento, nel nuovo film di Silvio Muccino, è difficile trovare anche qualche traccia di capacità cinematografica.

A cominciare dalla sceneggiatura si percepisce una considerazione di sé esagerata che non ha riscontro nella scrittura, con il filo della storia che spesso si perde dietro alle storie minori e spesso rimane attorcigliato sulla figura del protagonista, lo stesso Silvio Muccino, e sulle sue prevedibili e lentissime vicende. Non serve la psicologia spicciola per impressionare lo spettatore e farlo immedesimare nel suo personaggio, quello del "guaritore", né negli altri insoddisfatti poveri cristi.

Riflettendoci, durante la visione, si capisce che non ci importa veramente nulla di come andranno a finire le loro vite, tranne forse quella di Ernesto, un Maurizio Mattioli, alle prese con una società che lo rifiuta per l'età e una situazione casalinga ai limiti della tragedia. Ma, oltre al personaggio probabile, qui è Mattioli che ci mette il suo talento, strappando qualche risata e molti sorrisi amari. Silvio Muccino, nei panni di Giovanni Canton, motivatore e idolo degli sfigati, ha davvero bisogno di qualche anno di accademia per lavorare sulla pronuncia e sui finali di battuta, sempre troppo forzati. La scrittura dei dialoghi non lo aiuta, certo, ma avendoli scritti lui poteva almeno leggerli prima a voce alta.

Nicole Grimaudo, tra smorfie e sorrisetti insicuri, di rado è credibile nei panni della vittima sfigata, quando poi bastano un vestito attillato e un po' di trucco per trasformarla in una super figa capace di tenere testa al suo poco simpatico uomo. Il personaggio di Carla Signoris ha una svolta talmente brusca e improbabile da essere giustificabile solo grazie al massiccio uso di superalcolici; siamo tutti capaci, anche senza i preziosi consigli del motivatore, a prendere coraggio e cambiar vita e pettinatura dopo una bottiglia di whisky.
Il resto del cast passa inosservato tra esagerazioni (il padre di lui, interpretato da Carlo Valli) e trasparenze, mentre la misura di Paola Tiziana Cruciani dona al suo personaggio (la moglie di Ernesto) una piacevole credibilità.

La regia di Silvio Muccino è confusa come le "fresche" immagini girate con la macchina a mano, le "giovani" panoramiche rapide, e i "moderni" primi piani che entrano nel personaggio. Ed è anche il ritmo a perdersi spesso malgrado la colonna sonora e le insistenti cover di pezzi famosi accompagnino le scene senza soluzione.

Da "Le leggi del Desiderio" ci si aspettava almeno un interessante delirio di onnipotenza del giovane Muccino, con il film cucito sulla sua figura di santone e salvatore. Invece risulta così prevedibile, sfilacciato e senza un percorso definito che l'unico desiderio è quello di poter vedere il sipario calare.

20/02/2015, 09:00

Stefano Amadio