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"Paddington", una vera strenna natalizia


Paddington è stato una vera strenna natalizia per i frequentatori delle sale oscure e una delle poche piacevoli sorprese sugli affollati schermi delle feste. Da tempo i film per ragazzi sono stati sostituiti da quelli family, lungometraggi che dovrebbero interessare, svagare e divertire figli, genitori e nonni , ma nonostante questa mossa delle case di produzione per allargare la forchetta degli spettatori, dai bilanci dei box office, risulta che in Svizzera, il pubblico è diminuito durante tutto il corso del 2014. Motivi del calo: scarsa qualità dei prodotti presentati e prezzo elevato del biglietto.

Il simpatico, patetico, e casinista orsetto peruviano nelle sue vicende londinesi alla ricerca di una casa ha conquistato le simpatie delle famiglie e ha anche sconfitto la concorrenza dei Pinguini di Madagascar, film d’animazione di Simon J. Smith. In questa ennesimo episodio sugli animali in marsina, i divertenti protagonisti, Skipper, Kowalski, Rico e Soldato sono stati snaturati, divenendo un gruppo spionistico altamente tecnologizzato perdendo le loro caratteristiche e la loro specificità.

Il simpatico orsetto invece è di origine letteraria. La sua invenzione risale al 1958 e si deve allo scrittore Michael Bond, oggi 88enne, che del suo romanzo sull’orso peruviano, ha venduto 35 milioni di copie. Indossando un montgomery blu, un cappellino floscio da esploratore nel quale nasconde un sandwich e con un’inseparabile valigetta, l'orso arriva a Londra, città che ha tanto sognato per una vita migliore, ma si smarrisce nella stazione di Paddington nella totale indifferenza dei viaggiatori e capisce che la vita in città non è esattamente come se la immaginava, finché non viene accolto dai Brown, famiglia tipicamente britannica.

Anche la tv l’ha celebrato con la serie prodotta da Film Fair dal titolo Paddington Bear trasmessa dal 1975 al 1986, marcando per sempre l’immaginario di svariate generazioni di anglosassoni, inclusa, non a caso, Nicole Kidman che dice di “essere cresciuta leggendo e guardando Paddington in tv”.

Malvagia, flessuosa e in caschetto platino, la star australiana è Milicent, la figlia dell’esploratore a cui si deve – 40 anni prima – la scoperta della specie di orsi a cui appartiene Paddington ora in via d’estinzione. Tanto il padre fu animalista convinto nell’impedire che esemplari fossero trasferiti a Londra, tanto la figlia è diventata una perfida impagliatrice di animali , disposti a ornamento del suo laboratorio all’interno del Natural History Museum. Paddington non può mancare alla sua collezione ed è per questo che una volta scoperto il suo arrivo nella capitale inglese decide di dargli la caccia per imbalsamarlo.

Il film è in live-action e l'orsetto, realizzato in computer grafica, interagisce con gli attori. Il regista e co-sceneggiatore Paul King sa dosare bene estetica e contenuti, confezionando una fiaba dai toni surreali e dalla fotografia pastello. Il dato geopolitico non è trascurabile: parecchi migranti approdarono a Londra in questa stazione tra la fine del XIX e inizi XX secolo, e la vicenda dell’orsetto orfano altro non è che una fiaba su un senzatetto che rende onore all’attualissima ma tradizionale storia “del diverso abbandonato in terra straniera”.

13/01/2015, 09:29

Augusto Orsi