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BANANA - Intervista al regista Andrea Jublin


Dopo il corto nominato all'Oscar "Il supplente", l'autore torinese arriva in sala dal 15 gennaio


BANANA - Intervista al regista Andrea Jublin
Una scena di "Banana"
"È una storia di ragazzi", spiega Andrea Jublin presentando il suo lungometraggio "Banana", da giovedì 15 gennaio 2015 in dieci copie distribuito da Good Films nel circuito UCI Cinemas.

"Il protagonista viene soprannominato Banana dagli altri ragazzi, lui è appassionato del calcio più fantasioso, quello brasiliano, ma ha un piede davvero storto e quindi lo mettono sempre in porta. Banana non resiste però alla tentazione di partire in dribbling e tirare, ma i suoi colpi finiscono sempre nel giardino del vicino, che non sopporta gli schiamazzi dei bambini e squarcia puntualmente il loro pallone. La fine di queste partite è sempre uguale, con Banana picchiato dai compagni".

La storia parla di bambini ma è anche una metafora del mondo adulto. "I personaggi adulti nel film sono quasi tutti negativi, non lo aiutano a realizzare la sua grande impresa, far promuovere la ragazzina di cui è innamorato, Jessica. Lei è davvero stupida, ma senza lei in classe, nel caso venisse bocciata. lui non riuscirebbe a vivere e allora tenta in tutti i modi di farla promuovere!".

Il piano messo in atto dal ragazzo è semplice: "È sicuro che se riuscirà a farle prendere 6 con la prof di italiano, interpretata magistralmente da Anna Bonaiuto, tutti gli altri docenti le andranno dietro e la promuoveranno. Intorno a questa piccola storia c'è anche molto altro, si parla tanto di questa Italia sfinita".

Il protagonista è "puro, vitale, profondo, il suo calcio brasiliano è una metafora di come si dovrebbe vivere per non sprecare la propria vita, bisognerebbe affrontarla con slancio, vigore ed energia, non piangendosi addosso come fa invece il padre di Banana, un catenacciaro. Vuole essere felice, non solo contento".

Il film è stato girato nell'estate 2014 nella periferia romana, ma non ci sono riferimenti evidenti che rimandino alla capitale. "Non si vede Roma, è l'Italia, una Italia piccolissimo-borghese, con palazzoni giganteschi che sovrastano Banana e la sua biciclettina. una specie di Ronzinante...".

Il cast è stato selezionato dopo "provini interminabili e prove altrettanto lunghe fatte insieme a Stefania Rodà. Banana è interpretato che è casting e coach: avevo già visto Marco Todisco in qualche suo lavoro precedente, al fianco di Enrico Brignano e in teatro... è molto bravo".

"Il Supplente", cortometraggio di Jublin nominato agli Oscar, è del 2006. Da allora cosa ha fatto il regista? "Ho scritto molti progetti, sono 'morti' un po' di film. La situazione produttiva è molto difficile, ho fatto tanti tentativi ma non siamo mai arrivati in porto. Finalmente ho poi incontrato Olivia Musini, lei ha creduto in questo film: è stata una strada difficile, seconda solamente in difficoltà a quella di Banana!".

"Banana" non è il primo lungometraggio girato da Jublin, come risulta dagli archivi di CinemaItaliano.info... "Vero, esiste 'Ginestra', un film girato nel 2002 con il mio storico gruppo di amici, con cui ho realizzato anche i miei corti. Avremo avuto un budget massimo di 300.000 lire! Un'avventura totalmente folle... diciamo che è stato divertente, ma considero 'Banana' la mia vera opera prima!".

13/01/2015, 09:00

Carlo Griseri