Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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TFF32 - "Triangle", vittime del lavoro


Nella Sezione "Diritti & Rovesci" il documentario di Costanza Quatriglio sbarca a Torino. Teho Teardo firma la giusta colonna sonora


TFF32 -
Mariella Fasanella nel doc di Costanza Quatriglio "Triangle"
Cento anni e nulla cambia. Costanza Quatriglio, con il suo "Triangle", costruisce un ponte tra la New York del 1911 e l'Italia del 2011 per raccontare la situazione delle lavoratrici attraverso due terribili tragedie.

A Barletta nel 2011, a cento anni dall'incendio della Triangle, quando l'ottavo piano della fabbrica prese fuoco e 146 operaie morirono tra le fiamme, Costanza Quatriglio intervista Mariella Fasanella, estratta viva dalla macerie e unica superstite del crollo del maglificio fantasma in cui lavorava con le 5 colleghe rimaste uccise.

Tra l'incredulità e il forte senso di responsabilità per essere sopravvissuta, la donna racconta i momenti drammatici del crollo, l'attesa prima del recupero sotto alle macerie e lo strano ma comprensibile rapporto con il suo lavoro.

Dalle dichiarazioni delle supertiti della tragedia di New York, raccolte per un programma radifonico negli anni 60 e montate dalla regista su immagini d'epoca, sembra trasparire, come in Mariella, un peso nell'anima che sarà forse impossibile rimuovere. Ma dalle parole traspare l'idea che la vita vada avanti, che i ricordi delle colleghe scomparse siano legati a fatti estremamente positivi, quasi di divertimento, mentre l'evento tragico sembra come scollegato dalla morte e dal dolore.

Per fortuna, malgrado le singole persone tendano a superare tra incubi e angosce, quello che va tenuto sempre presente, e il documentario è lì per questo, è la responsabilità degli imprenditori e della società che troppo spesso, in nome del profitto, dimenticano i diritti più elementari dei lavoratori. Tra crolli, incendi, amianto e altre decine di cause lavorare rimane, a distanza di cento anni, un'attività incredibilmente pericolosa. Uomini o donne lavorano per vivere mentre spesso rischiano di morire per lavorare.

27/11/2014, 08:15

Stefano Amadio