!Xš‚‰

A Diario Civile le origini di "Gomorra"


A Diario Civile le origini di
Rai Cultura presenta “Le origini di Gomorra”, con l’introduzione del Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti. In onda mercoledì 1 ottobre alle ore 21.30 su Rai Storia – ch. 54 del Digitale terrestre e ch. 23 TivùSat.

Un viaggio per capire la Camorra degli ultimi quarant’anni. All’interno della serie DIARIO CIVILE, quattro documentari per raccontare le parabole criminali di quattro dei protagonisti di primo piano della criminalità organizzata campana. Attraverso le ricostruzioni delle loro storie, un quadro stratificato e complesso sulla camorra: da Cutolo e la NCO a Luigi Giuliano e La Nuova Famiglia, da Schiavone e i Casalesi a Paolo Di Lauro e la faida di Scampia.

Si comincia mercoledì con affaele Cutolo, il boss razionale. È il 19 ottobre 2012, il giorno dei funerali di Pasquale Romano, ennesima vittima innocente e prova tangibile che la camorra continua il suo sanguinoso dominio sul territorio, anche nei periodi in cui non occupa le prime pagine dei giornali.
Fil rouge che attraversa la narrazione è un regista che si mette sulla strada per raccontare Napoli e la camorra, va ad osservare di persona i territori che deve raccontare, va ad osservare facce, ad ascoltare voci. Il risultato è una testimonianza narrata, una discesa negli inferi. E come tutti i viaggi infernali che si rispettano il suo ingresso avviene in un luogo magico: sul cratere del Vesuvio. Qui si imbatterà nel cantante Marcello Colasurdo, che dedica alla città una struggente litania, poi in Luigi Necco, un vecchio cronista della Napoli anni settanta e ottanta che ricostruisce le tappe che hanno portato all'ascesa un uomo di modeste origini: Raffaele Cutolo, il boss razionale.
Il professore e storico delle mafie Isaia Sales lo aiuterà invece a mettere a punto i moventi sociologici che hanno portato all'ascesa di Cutolo e della camorra in generale sul territorio campano. L'ultimo incontro è con i familiari di di Marcello Torre, ex sindaco di Pagani, un piccolo comune alle porte di Salerno, che fu barbaramente ucciso dagli uomini di Cutolo perché si oppose alle loro infiltrazioni negli affari del post terremoto. Il terremoto del 1980 è stato infatti l'inizio di mille disgrazie per la città, non solo per i morti che ha provocato, ma anche per i soldi che sono iniziati a girare, soldi che hanno risvegliato appetiti vertiginosi e rinsaldato il legame tutt'ora resistente tra politica e criminalità.

01/10/2014, 10:57