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SMILE - Dipendenze giovanili, sorridiamo


Il documentario di Davide Tosco racconta i giovani e la loro attrazione per droghe, alcol, gioco, porno...


SMILE - Dipendenze giovanili, sorridiamo
I giovani e la droga: un binomio spesso raccontato in film scandalo, approfondimenti televisivi, libri e documentari. Cosa può avere "Smile" di Davide Tosco, che sempre e ancora su quel tema si concentra, da meritare una visione e uno spazio in quest'affollato campo?

Basato su centinaia di interviste e discussioni nelle scuole, nei luoghi di aggregazione spontanea e informale, nei club e discoteche come per strada, "Smile" cerca di rappresentare l’universo giovanile contemporaneo come una realtà complessa, raccontata senza filtri o interventi 'altri' dagli stessi ragazzi protagonisti, chi solo in voce chi anche mettendoci la faccia.

Un grido d'aiuto, si potrebbe dire, ma l'effetto (sconvolgente, per chi non conoscesse almeno un po' quanto oggi siano diffuse droghe, alcol e dipendenze varie tra i giovani) è acuito dalla consapevolezza dei giovani interpellati - nessun 'caso umano', sono tutti ragazzi qualunque, facce pulite che potrebbero essere quelle dei nostri figli-fratelli-amici-nipoti-alunni - del distacco e del disinteresse che il mondo adulto riserva loro. Gridare non serve, quindi, tanto nessuno li ascolta.

Pensato per essere 'riconosciuto' dai ragazzi come un loro messaggio (montaggio, musica, scritte sullo schermo, interattività con la app: sono tutti pensati e utilizzati al meglio in tal senso), "Smile" è un documentario che evidentemente è rivolto ai genitori e alle istituzioni, agli insegnanti e a tutti coloro che non agiscono e che tanto potrebbero fare per evitare che una o più generazioni si perdano definitivamente (la webserie che prosegue il percorso di "Smile" sembra invece, dalle prime immagini pubblicate, voler coinvolgere maggiormente i ragazzi).

"Se sei lucido è un incubo", è uno dei concetti più ascoltati nei 50 e oltre minuti di racconti. Le dipendenze che flagellano i giovani sono tante, e ognuno pensa che la sua sia meno grave (che sia droga, alcol, porno, gioco d'azzardo o social network...).
"La sera vogliamo solo dimenticare il giorno", "da grande probabilmente farò qualcosa che non mi piace, quindi meglio che mi diverta adesso": sono solo alcune delle tante frasi che arrivano allo spettatore e fanno male, perché non si può più fingere di non sapere quanto urgente e grave e 'di tutti' la responsabilità di ciò che avviene. Anche in questo momento, purtroppo.

05/09/2014, 14:30

Carlo Griseri