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I vincitori del 1° Calitri Sponz Film Fest


I vincitori del 1° Calitri Sponz Film Fest
La giuria del 1° Calitri Sponz Film Fest, composta dal regista Luigi Di Gianni, dagli attori Neri Marcorè e Sabrina Impacciatore, dal giornalista Alberto Nerazzini, da don Vinicio Albanesi e dal produttore cinematografico Alessandro Contessa ha assegnato i seguenti premi per il concorso internazionale di cortometraggi dedicati al tema del matrimonio e dell’unione. La giuria ha espresso grande apprezzamento per l’elevata qualità dei corti selezionati, segno di vitalità delle produzioni italiane ed internazionali.

Ad ogni premiato sarà consegnata anche una fede appositamente creata dall’orafo calitrano Luciano Capossela, celebre in tutto il mondo per le sue creazioni che hanno ricevuto numerosi premi.

I premi vanno ai seguenti titoli:

1° PREMIO
NO KISSING di Manuel Arija (Spagna)
Motivazione: Realizzato in un unico ambiente senza orpelli cinematografici, intensamente drammatico e coinvolgente, il film è interpretato in modo straordinario dai due attori che restituiscono i personaggi in tutta la loro umanità e fragilità. In una condizione estrema di solitudine e disperazione prevale il bisogno di comunicare e di incontrarsi. Da sottolineare la scelta appropriata della macchina a mano, che scivola con pudica sensibilità sui corpi nudi e imperfetti dei due protagonisti.

2° PREMIO
QUAL QUEJO VOCE' QUER di Cintia Domit Bittar (Brasile)
Motivazione: Percorso da un sottile filo d'ironia, ambientato in pochi scorci domestici, nel giro di pochi minuti, il film, grazie a un testo estremamente intenso e all'interpretazione di due grandi attori, restituisce il senso più profondo della vita e delle angosce dei due anziani protagonisti, i tentativi di ribellione da parte della donna, la passiva e dolente presenza del marito, il naufragare conclusivo nella quotidiana piccola e rassegnata accettazione della vita.

3° PREMIO
METROS UTILES di David Cervera (Spagna)
Motivazione: Il film si distingue per la sua originalità. Lo sguardo del regista non è mai didascalico e si rivela drammaticamente ironico. Un piccolo film cinematograficamente solido, sobrio e sorprendente.

01/09/2014, 10:39