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"Tutte le ragazze di una certa cultura": la prima webserie
ufficiale di Megatube Creators scelta da Luca Argentero


Megatube Creators, la divisione per i contenuti webseriali della YouTube TV di Luca Argentero, si arricchisce oggi di una nuova webserie “Tutte le ragazze di una certa cultura”.

Una produzione “Capsulae” scritta da Roberto Venturini per la regia di Felice V. Bagnato, interpreti Daniel Terranegra e Federica Brenda Marcaccini (già interprete in "The Pills").

Luca Argentero, Direttore Artistico dei contenuti webseriali, ha commentato in tal senso questo primo lancio ufficiale di Megatube Creators: “Tutte le ragazze è la prima webserie su cui puntiamo in modo ufficiale. Credo molto in questo progetto e in assoluto rappresenta il primo passo di quello che sarà sicuramente un tragitto molto gratificante

Per l’autore, Roberto Venturini: “Tutte le ragazze è un viaggio dissacrante nelle inquietudini di una generazione persa tra social network, aperitivi, mostre d'arte ed etichette come "radical chic", "emo" e "hipster", che servono ad indicare status ormai sempre più simili l'uno all'altro. Luca, il protagonista, è cresciuto guardando Bim Bum Bam, va in giro su una Fiat 500L del '71 e pensa che i quadri di Pollock siano il risultato dello starnuto di un pittore ubriaco pestato a sangue. Silvia, la protagonista, ostenta disincanto e cinismo ma, in fondo, ha solo una paura tremenda di apparire normale. Il racconto del difficile rapporto tra i due ragazzi è l'occasione per esplorare un paesaggio in realtà molto vasto. Così per tutti gli otto episodi sfila davanti a noi una galleria di personaggi bizzarri eppure rappresentativi, a pieno titolo, di quella strana dimensione chiamata normalità.”

Il regista, Felice V. Bagnato, afferma: “Con Tutte le ragazze con una certa cultura ho cercato di rappresentare la tormentata storia d’amore di due ragazzi che fanno parte di una generazione cresciuta all’interno di un continuo bombardamento culturale e visivo. La serie spazia dalla tv ai film alla letteratura, ai cartoni animati, ai fumetti, in una sorta di melting pot mediatico fatto di citazioni continue e rimandi alla cultura pop. Perché la cultura di massa, veicolata in questi anni dalla produzione cinematografica e televisiva senza precedenti, oggi, a mio avviso, può essere mantenuta viva solo rielaborandola in forme nuove da parte di chi la fruisce. Così una storia d’amore può essere legata a un quadro di Schiele o vissuta come un libro di Bret Easton Ellis o un film di Wes Anderson e diventa anch’essa ‘prodotto’ culturale.”

24/06/2014, 12:04