Fondazione Fare Cinema
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BFM 2014 - Presentato il programma


Dall'8 marzo a Bergamo torna il Film Meeting!


BFM 2014 - Presentato il programma
Presentato ufficialmente il programma di Bergamo Film Meeting 32.

Queste le parole di presentazione dell'organizzazione:

Bergamo Film Meeting ha scelto di credere che il Vecchio Continente è ancora in grado di uscire dal letargo delle speranze e delle occasioni mancate. Lo abbiamo già detto più volte: il cinema è uno strumento di conoscenza che mantiene viva la sua presa sul mondo, soprattutto oggi che il linguaggio audiovisivo sta vivendo grandi trasformazioni a causa delle nuove tecnologie digitali, dell’espandersi delle produzioni che entrano nel vivo della realtà come il documentario nelle sue diverse modalità creative, della sempre maggiore attenzione, nel cinema di finzione, verso storie che raccontano la vita, la memoria, i sentimenti, le fatiche quotidiane, i luoghi della visibilità. Da tre anni, l’associazione ha intrapreso diversi cammini di ricerca, portando l’attenzione su alcune specificità, alcune tendenze che caratterizzano la contorta geografi a di un’Europa ancora in costruzione. L’abbondanza e l’articolazione della produzione e della distribuzione audiovisive, lo scambio intenso di informazioni con operatori degli altri paesi dell’Unione, hanno creato un circuito fi no a pochi anni fa impensabile, reso ancora più facile dalla “leggerezza” dei supporti utilizzati, condizionando in senso favorevole la quantità e la qualità delle proposte rivolte a un pubblico sempre più attento e più libero, meno condizionato dalle logiche impositive dei mercati. Così, per non venir meno ai nostri “doveri”, abbiamo deciso, quest’anno, di iniziare un percorso biennale di perlustrazione nell’universo femminile – la sezione Europa: femminile, singolare – coinvolgendo alcune registe donne che si sono segnalate per l’efficacia dell’analisi, l’originalità dell’interpretazione e la sensibilità alle situazioni che meglio rappresentano il mondo dell’esperienza e le interazioni tra i singoli e le diverse comunità di riferimento. L’italiana Antonietta De Lillo, l’islandese Sólveig Anspach, l’austriaca Jessica Hausner sono le protagoniste dell’edizione 2014; tre donne e tre paesi a confronto, dal freddo dell’estremo nord al calore del mediterraneo. Un viaggio tra le asprezze e le sorprese dell’esistenza, fatto di testardaggini, aspettative, delusioni, stravaganze, espedienti; uno sguardo coniugato al femminile singolare, ansioso con tenerezza, lucido con complicità, carnale con trepidazione.

Viviamo in un periodo difficile, lo sappiamo, ma siamo convinti che un po’ di divertimento intelligente può dare ristoro allo spirito che, di tanto in tanto, si lascia prendere dalla sfi ducia e dallo sconforto. Con la rassegna Ma papà ti manda sola? vogliamo liberare l’ingorgo psicologico, vogliamo “difendere” gli aspetti rocamboleschi, scanzonati e folli della vita, proponendo film che a torto sono stati considerati puramente di evasione: commedie che sono meccanismi a orologeria, personaggi femminili dirompenti, catastrofi annunciate, una vitalità debordante, un disordine non casuale, un ritmo che a volte lascia senza fiato. L’intrattenimento intelligente, l’equivoco esilarante e la risata liberatoria, per dire che il cinema può anche essere un’effi cace terapia contro la penuria del presente. Così, possiamo anche immaginare che il problema delle risorse, sempre insufficienti e sempre a rischio, sia solo una fase passeggera, simile agli ostacoli che, nella finzione, disseminano sapientemente la trama, che, per buona pace degli spettatori, si concluderà con l’inevitabile lieto fi ne. Alcuni potrebbero dire che, con queste ultime considerazioni, siamo riusciti ancora una volta a toccare il problema, seppure in maniera un po’ trasversale. La questione rimane aperta e la guardia va tenuta alta. Per restare in ambito europeo, non possiamo non rimarcare, ad esempio, la differenza con manifestazioni simili alla nostra, che dispongono di aiuti di gran lunga maggiori, sia pubblici che privati. Questo è un dato che – ne siamo assolutamente coscienti – non riguarda solo le nostre attività, ma in generale il mondo della cultura.

Siamo anche portati a pensare che le difficoltà, se da un lato ci costringono a una condizione di persistente e deprimente “precariato”, dall’altro possono anche costituire la base per inventare diverse e più attuali strategie, ovviamente con le dovute garanzie sul lungo periodo e con il giusto valore attribuito alle competenze e alle specificità. Per questo motivo auspichiamo una maggiore collaborazione con gli enti pubblici e privati che mostrano maggiore sensibilità allo sviluppo delle attività culturali. Siamo convinti che ci deve essere un confronto più frequente con i
soggetti più attivi sul territorio, in relazione soprattutto alle strategie che interessano lo sviluppo futuro della città, la gestione delle risorse, il recupero e l’uso degli spazi, i tempi di assegnazione dei contributi, l’utilizzo più efficace e aggiornato della comunicazione via internet, la progettazione di nuove situazioni culturali, il miglioramento dell’ospitalità e dell’accoglienza, la capitalizzazione delle relazioni europee, il sistema delle garanzie e delle priorità, la filosofi a degli investimenti. Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto dalla raccolta fondi online, lanciata alla fine dello scorso anno; in pochi giorni abbiamo raggiunto la quota necessaria per rendere effettivo il sostegno di tutti quelli che hanno deciso di darci una mano. A loro vanno il nostro ringraziamento e la nostra gratitudine, non solo per avere contribuito economicamente alle spese - in particolare quelle per il noleggio delle copie e il sottotitolaggio dei film stranieri - ma per l’affetto e la solidarietà che abbiamo percepito e che, lo confessiamo vincendo la nostra tradizionale reticenza, ci suscita anche un po’ di commozione. Pensiamo che aiutare il Festival a sopravvivere significa investire in cultura, in opportunità di conoscenza. Questa è la responsabilità che sentiamo e che ci stimola, ad ogni edizione, a costruire un programma il più possibile vario e intrigante e, nel corso dell’anno, a realizzare iniziative di ricerca e di approfondimento dei linguaggi audiovisivi. L’associazione nel gennaio 2013 è stata inserita nell’elenco delle Onlus, un tassello in più nella direzione di quella “utilità sociale” a cui Bergamo Film Meeting si è votato fin dalla nascita.

Il programma di questa edizione, è come sempre, ricco, articolato, e si offre a molteplici percorsi di lettura. Lo sguardo sul presente, oltre che nella rassegna dedicata alle registe europee, sarà approfondito grazie alle sezioni Mostra Concorso, con sette fi lm inediti in Italia, di giovani registi che già hanno saputo distinguersi per la maturità tecnica ed espressiva, e Visti da Vicino, dedicata al film documentario di ricerca. Una sezione, quest’ultima, che sta crescendo di anno in anno e che testimonia di un settore produttivo particolarmente vivace e in continua evoluzione. Una quindicina di opere che entrano nel vivo della realtà, scoprendo situazioni, personaggi, eccentricità, senza mai rinunciare a invenzioni narrative e a proposte linguistiche di stimolante carica innovativa.

Non manca anche quest’anno l’appuntamento alla Porta S. Agostino con la presentazione dell’attività del giovane regista d’animazione e illustratore francese Pierre-Luc Granjon. Un’esposizione che coinvolge le diverse tecniche e modalità espressive utilizzate dall’autore: disegno, grafica, scultura, scenografi a, decoupage. Di Pierre-Luc Granjon Bergamo Film Meeting proporrà la personale completa, presentando tutti i suoi lavori e la sua Carta Bianca, con gli autori che l’hanno maggiormente ispirato durante la sua carriera o di cui semplicemente ha apprezzato il lavoro.

La collaborazione con Bergamo Jazz continua con l’accompagnamento musicale dal vivo del film Lo sconosciuto di Tod Browning, un piccolo gioiello arricchito delle invenzioni sonore del trio di Vincenzo Vasi, specialista di uno strumento molto particolare chiamato theremin; sarà per tutti una scoperta davvero avvincente.
Altre iniziative arricchiscono il cartellone 2014: le proposte per i più giovani con le sezioni Kino Club, e i laboratori sulle tecniche dell’audiovisivo: il workshop di animazione con Vincenzo Gioanola, un regista torinese, anche illustratore, musicista, autore di spot, videoclip e sigle, con alle spalle oltre trent’anni di attività nel settore e l’ormai consolidata collaborazione con l’associazione AVISCO di Brescia.

Ce n’è per tutti. E, se riusciamo anche a incantare il nostro pubblico per mezzo dello sguardo magnetico e inquietante di Dirk Bogarde, la sua intrigante eleganza, il suo provocatorio distacco e la sua aria sorniona, vuol dire che avremo soddisfatto il piacere dell’occhio e catturato la mente con il fascino, resistente al tempo, della proiezione su grande schermo.

27/02/2014, 17:48

Sara Galignano