SUDESTIVAL 2014 - "La legge di Jennifer"


Alessandro Capitani racconta il percorso del suo corto proiettato venerdì scorso al Sudestival. Successo anche per Take Five di Guido Lombardi


SUDESTIVAL 2014 -
Alessandro Capitani regista di "La Legge di Jennifer"
In occasione della prima giornata di Concorso del Sudestival, con Take Five di Guido Lombardi primo lungo in gara, abbiamo incontrato Alessandro Capitani, regista del cortometraggio "La Legge di Jennifer".

Come ti è venuta l'idea per questo corto?

"L'idea di questo corto nasce da un documentario che ho realizzato nel 2010 dal titolo "Come prima, più di prima, mi amerò". Il documentario raccontava la storia di 6 donne che decidono di partecipare ad un concorso di bellezza un po' particolare "Miss Chirurgia Estetica". Una di queste donne, nonché detentrice della corona di regina della chirurgia 2009 è Patrizia Bruschi (che interpreterà la mamma della piccola Jennifer nel cortometraggio) che durante una sua intervista ci raccontò un episodio poco piacevole che era capitato alla figlia a scuola. I compagni, dopo aver visto la mamma in TV, ospite di qualche Talk Show, prendevano in giro la bambina dicendole che aveva la "Mamma di plastica" o che assomigliava ad una Barbie. Questo episodio mi aveva molto colpito (anche perchè la figlia della Bruschi tornò a casa in lacrime) così ho pensato che sarebbe stato bello e interessante trasporlo in un cortometraggio cercando di unirci un tema, come quello dei caratteri ereditari (le leggi di Mendel), strettamente legato "al contrario" al mondo della chirurgia".

Cosa pensi dell'argomento di cui tratta?

"La chirurgia è un tema così vasto che sarebbe riduttivo argomentare un pensiero in poche righe. Io penso che se una persona ha un difetto e sta male con se stessa e più che giusto ricorrere alla chirurgia per migliorarsi, per "tornare a stare bene" (che delle volte, per alcune persone, può significare TORNARE A VIVERE...). Patrizia Bruschi consolò la figlia dicendogli che l'importante non era come appariva agli occhi della gente ma quanto amore riusciva a dare alla propria bambina. Io penso che questo sia veramente importante".

Come hai lavorato con gli interpreti?

"Il lavoro con gli attori è stato molto interessante, sopratutto con la piccola Jennifer, interpretata da Asia Lupò. Era la prima volta che dirigevo una bambina e devo dire che il feeling che ho stabilito con lei è stato unico e mi ha permesso di raggiungere livelli da attrice navigata, sono molto contento. Maurizio Lombardi così come Cecilia Dazzi erano vecchie conoscenze, avevano lavorato con me già su altri lavori, quindi è stato molto facile coinvolgerli e stimolarli. Patrizia Bruschi doveva fare se stessa!".

I festival sono il veicolo ideale per i corti, com'è andato questo tipo di distribuzione?

"I festival sono l'ambiente in cui vive un corto. L'obbiettivo principale per me è sempre stato aver la possibilità di far vedere il tuo lavoro a più gente possibile, quindi i festival servono a questo. "La legge di Jennifer" ha avuto, grazie la Mood Film, una distribuzione capillare sul tutto il territorio ed è stato selezionato a numerosi festival. Sono molto contento".

Stai preparando qualche nuovo progetto?

"Negli ultimi due anni sto lavorando molto in TV. Curo le regia di alcuni programmi televisivi (calciatori giovani speranze per MTV, Sconosciuti per RAI TRE ecc) ma mi piacerebbe tornare a fare cinema. Nel frattempo sto scrivendo il mio primo lungometraggio che spero un giorno di poter realizzare!".

04/02/2014, 12:12

La Redazione