Festival del Cinema Cittŕ di Spello e dei Borghi Umbri
!Xš‚ť‰

FdP 54 - CHIMERAS - Due artisti contemporanei in Cina


FdP 54 - CHIMERAS - Due artisti contemporanei in Cina
"Chimeras" di Mika Mattila č un “docu-portrait” su due artisti contemporanei cinesi. Wang Guangy, pioniere dell’arte contemporanea in Cina e artista navigato di mezza etŕ, vende i suoi quadri a cifre esorbitanti e si puň permettere di mandare al diavolo critici entranti e galleristi approfittatori. Figura quasi ieratica nel panorama artistico orientale, nasce culturalmente in un periodo nel quale il capitalismo ha invaso la cultura cinese, pervadendola e contaminandola. Le sue opere ritraggono enormi volti di Mao sovrastati da colori pop, stile Andy Warhol e molti dei quadri lavorano sulla dissacrazione delle insegne pubblicitarie delle moderne metropoli. L’altro artista č Liu Gang, giovanissimo, che dalla campagna dove č nato, passa alla vita rutilante di Pechino per studiare fotografia all’Accademia. Liu č un “figlio unico”, un prodotto tipico della politica moderna del controllo delle nascite, quindi č pieno di complessi, non vuole costruire una famiglia e vive in un piccolo appartamento dove mette su uno studio fotografico per i suoi “foto – collages”.

Il regista finlandese Mika Mattila ci racconta la Cina contemporanea attraverso lo sguardo di due generazioni di artisti molto distanti tra di loro. L’approccio all’arte contemporanea permette alla nostra percezione occidentale di addentrarci piů a fondo  nei cambiamenti e nelle contraddizioni di una societŕ complessa come quella Cinese. Il regista segue i vernissage dei due artisti per tutto il paese e nel frattempo ci mostra con immagini pulite e cinematograficamente perfette i cambiamenti urbani e sociali che hanno investito le moderne metropoli cinesi. La regia di stile nord europeo di Mattila, tutta giocata tra silenzi, immagini fisse a cavalletto e osservazione algida del reale, si sposa perfettamente alle ambientazioni sospese degli ambienti metropolitani cinesi. "Chimeras" č cinema documentario puro con influenze visive che vanno da Kaurismaki a Jarmusch per passare ad atmosfere “alla Tokyo – Ga” di Wenders.

06/12/2013, 10:59

Duccio Ricciardelli