Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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NICOLA NOCELLA - Un attore da "Graal"


L'attore pugliese vince il Golden Graal, votato dagli allievi delle scuole di recitazione. "Studio illegale", "Itaker" e ora il corto "Bella di Papà"


NICOLA NOCELLA  - Un attore da
Nicola Nocella ha trovato il Graal
Che significa per te questo nuovo premio?

"Questo premio per me è importantissimo. Il Golden Graal è dato dalla somma dei voti degli allievi ed ex allievi delle scuole di cinema e teatro; vuol dire miei coetanei o poco più giovani, questo vuol dire essere "vicino" anagraficamente e a livello d'esperienza con loro, sentirsene ancora parte. Vuol dire essere premiati dalla "propria" generazione, una generazione che pulsa e che va avanti, che sta partendo adesso per raccogliere i propri frutti, che arriveranno col tempo... e che sono pronti a smentire l'idea che il cinema stia morendo nel nostro paese".

Come è stato interpretare il ruolo di tiziano in Studio Illegale?

"Tiziano è stato un personaggio che ho amato moltissimo. Per la prima volta mi sono "trasformato" completamente, ho perso più di 15 kili in un mese, ho passato una settimana nel vero "studio legale" in cui lavora mio fratello facendomi spiegare tutti quei termini come "due diligence" e cercando di capire sul serio quello che stavamo per fare. Umberto Carteni, il regista m'è stato molto accanto, così come Federico Baccomo, lo scrittore del libro da cui è tratto il libro. Abbiamo ridisegnato Tiziano addosso a quello che ero riuscito a portar loro, e Umberto ha voluto molto bene a me innanzitutto e poi al mio personaggio. L'ha coccolato e difeso, sia in scrittura che in montaggio. Federico invece a un certo punto ha iniziato a dire che Tiziano assomigliava fisicamente a Belushi. Se n'era convinto lui per primo. E poi, ovviamente Fabio Volo, Marina Rocco e il grande Ennio Fantastichini : ho cercato sempre di essere "spalla" ad ognuno di loro, Tiziano è un personaggio che segue un'evoluzione precisa nel film, quindi la sua rivalsa la ottiene solo alla fine, senza però perdere mai di vista quello che è veramente. Sono felicissimo per questo premio proprio per questi motivi, ho amato follemente il personaggio, il film e l'esperienza umana che per me ha rappresentato".

Hai un corto appena uscito, di che si tratta?


"Sì, è appena stato presentato alla stampa "Bella di papà", un corto scritto e diretto dal mio carissimo amico Enzo Piglionica, che è uno dei talenti che la mia Puglia sta regalando al cinema in questo (lungo periodo). Io ho partecipato in parte alla scrittura, ma il merito è tutto di Enzo, che ha saputo coinvolgere me e Giorgio Colangeli, che oltre ad essere uno dei talenti più fini che ci sia in Italia s'è confermato uomo di spessore e levatura morale al di fuori del comune. È la storia di un matrimonio che "non s'ha da fare", di una sposa che scappa dall'altare (la bella e brava Ivana Lotito) e di un testimone dello sposo un po' ingombrante. Devo dire che la parte centrale, il dialogo tra me (lo sposo) e Giorgio (il padre della sposa) davanti alla porta della stanza in cui lei si è rifugiata è esattamente quello che Enzo sperava di ottenere: fa sorridere e riflettere senza essere mai volgare e senza "pretendere" la risata, ma accompagnandola
Ah, abbiamo girato tutto in Puglia, ma senza l'ausilio di nessun tipo di contributo pubblico. In questo è stato fenomenale il produttore, Daniele Abbinante, che ha saputo coinvolgere i privati ed è riuscito a strappare al comune di Ruvo di Puglia un supporto "pratico" e di location. Ma non ci sono finanziamenti di nessun tipo, a livello pubblico. Nessuno".

Cosa stai girando ora? Progetti a breve?

"Progetti a breve, ce ne sono molti. C'è innanzitutto il film di Andre Magnani, "Easy" nell'immediato e poi si vedrà. Ma sono sempre stato uno molto scaramantico, non parlo di nulla finchè il film non è prossimo alla sala. E il prossimo in uscità è il film d'esordio di Matteo Andreolli, un film che ho amato moltissimo, girato sempre nella mia Puglia.
Progetti futuri, sto lavorando al mio prossimo spettacolo teatrale. È un lavoro lungo e duro, che non sono abituato a fare, perché anche questa volta ne curo la drammaturgia. Vedremo. Speriamo vada come l'ultimo, "Sangue Impazzito", lo spettacolo su John Belushi. A propostio, in bocca al lupo ad Emile Hirsch che farà John al cinema. È proprio faticoso da fare, sarà dura. E poi stia attento ai biopic, che la gente si incazza facilmente, non solo se sbagli, ma proprio se ti ci avvicini. Però non nascondo che mi sarebbe piaciuto provare ad avvicinare qualcuno della Warner per dirgli "ehi, posso fare un provino?"


A quando il David?

"La sera del graal, all'annuncio delle cinquine e prima che decretassero il vincitore ero emozionatissimo, sudavo e tremavo. Mi sono chiesto cosa sarebbe successo se, per esempio, mi avessero candidato al david... Sarei morto dal terrore, probabilmente..."

01/12/2013, 09:00

Stefano Amadio