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ANNI FELICI - I dolori del presente e le gioie dei ricordi


Presentato al Toronto film Festival, il nuovo film autobiografico di Daniele Luchetti arriva in sala il 3 ottobre distribuito da 01. Kim Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti sono i genitori del narratore e si muovono nella realtà degli anni 70. Quello che al momento poteva sembrare dolente, rivisto attraverso i ricordi non può che apparire felice. Malgrado tutto.


ANNI FELICI -  I dolori del presente e le gioie dei ricordi
La famiglia di "Anni Felici" di Daniele Luchetti
Daniele Luchetti torna a raccontare il nostro passato. Ma se in "Mio fratello è figlio unico" lo faceva con lo sguardo distaccato ed esterno, in "Anni Felici" mette in scena se stesso, mostrando, anche attraverso la propria voce narrante, la sua infanzia, la sua famiglia e gli anni 70.

Una famiglia che oggi potrebbe apparire strana, ma che all'epoca in un contesto per così dire alternativo e con aspirazioni artistiche vere e diffuse, appare plausibile senza forzature.

Padre scultore (Kim Rossi Stuart), sempre alla ricerca di un successo non apparente, diverso da quello di oggi, da ottenere grazie al talento e al lavoro; madre casalinga (Micaela Ramazzotti) figlia di una famiglia benestante che la appoggia anche economicamente. E poi il fratello piccolo (Niccolò Clavagna), simpatico, ingenuo e spettinato. E infine Dario (Samuel Garofalo) che interpreta il regista da piccolo già con la super8 in mano a memorizzare quella situazione incerta e spesso di sofferenza ma che oggi non può che sembrargli bellissima.

La famiglia raccontata da Luchetti, con alti e bassi, amori e divorzi, gioie e dolori sembra interessante ma nel contesto del film finisce per essere chiusa in se stessa, priva di un respiro narrativo e di una storia forte capace di collegare personaggi ed eventi. È un film sulle persone viste attraverso gli occhi di un ragazzino e la memoria del regista. Ma affetti e sensazioni finiscono per non bastare a fare una storia.
Legare insieme gli ingredienti per creare il giusto piatto, sembra sempre più difficile per i nostri autori; Petraglia, Rulli, Venturini e lo stesso Luchetti, dimenticano, in "Anni Felici", quel collante drammaturgico che anche se solo come pretesto, sia in grado di unire in un solo, vero film tante idee e sensazioni potenzialmente interessanti.

Di gusto e indovinata la fotografia di Claudio Collepiccolo; plausibili, a parte qualche piccola dimenticanza, le ricostruzioni scenografiche e di ambiente di Giancarlo Basili e i costumi di Maria Rita Barbera, il tutto a rendere al meglio l'idea e l'atmosfera della metà degli anni 70.

27/09/2013, 19:34

Stefano Amadio