Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di regia de "Il Sud è Niente"


Note di regia de
“Il sud è niente” è una storia che racconta un legame che va oltre il tempo e la realtà stessa. È la storia di una giovane donna e della sua lotta per riprendersi la propria vita. E’ raccontata con profondo realismo, ma allo stesso tempo con uno sguardo molto intimo, così intimo da diventare magico. Ci sono ancora delle parti della nostra società dove il silenzio è l’arma più violenta alla quale tutti si sommettono. E’ una questione di scelta di vita, un modo per sopravvivere, un credo collettivo, le conseguenze di una specie di tradizione purtroppo oramai radicata. L'omertà ha conseguenze sulla vita sociale della gente ma anche sulla loro vita privata ed emotiva. Il Sud è Niente è la storia di un Sud che è più emozionale che geografico. E’ la storia di un padre e di sua figlia, e del silenzio che sta distruggendo il loro rapporto. Grazia, la figlia, è una giovane donna che ancora non è consapevole di esserlo. Ha sofferto la perdita del fratello scontrandosi con il silenzio che ha da sempre circondato l'avvenimento. Il suo corpo stesso si è trasformato col tempo in un corpo maschile, quasi in un tentativo disperato di far tornare il fratello in vita. La sua è una ricerca del fratello e della verità che la porterà a ritrovare se stessa e la sua identità. Cristiano, il padre, è un piccolo eroe perdente: è un eroe perché porta con se le conseguenze della scelta che ha fatto per proteggere sua figlia; è piccolo perché è una vittima del sistema e non si ribella, ed è un perdente perché è sempre cosciente della sua sorte, anche se spera in un riscatto, che in realtà avverrà proprio grazie a sua figlia.

La ricerca inizia e finisce col mare, che corrisponde simbolicamente nel film ad un magico grembo materno dalle cui profondità emergono le fantasie, le paure, i desideri, i ricordi, le colpe e le speranze dei personaggi. È il cuore del realismo magico, che si unisce e s’intreccia al forte aspetto neorealistico del film. Lo stretto di Messina, con le due terre che si avvicinano senza però mai toccarsi, descrive perfettamente l'dea di distanza estremamente piccola e allo stesso tempo immensamente invalicabile che separa padre e figlia. Per anni ad intere generazioni è stato inculcato il rispetto del silenzio. Eppure il silenzio è doloroso, anche quando dettato da un gesto d'amore e protezione. Il film racconta quando questo silenzio diventa violenza. Racconta il Sud quando il Sud diventa niente e poi di colpo trova il coraggio per ribellarsi a questo destino. Solo la forza di una giovane donna come Grazia può dare vita a questa ribellione e raccontare una nuova generazione che lotta per riprendere possesso del proprio futuro e riportare speranza là dove prima non c'era altro che silenzio.

Fabio Mollo