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VENEZIA 70 - I Corti di Orizzonti


VENEZIA 70 - I Corti di Orizzonti
Death for a Unicorn
La sezione Orizzonti dedicata alle nuove correnti del cinema mondiale quest’anno ha ospitato tre corti di registi italiani: "Quello che resta" di Valeria Allievi ambientato nelle Miniere di Cogne, ritratto silenzioso ed evocativo di una realtà produttiva ormai abbandonata, ma che ha avuto un ruolo determinante nello sviluppo industriale del paese fino agli anni 70; "Un pensiero Kalasnikov" di Giorgio Bosisio, ambientato a Milano, è la storia dell’adolescente Pietro con le sue stranezze e perplessità. L’interesse e il desiderio verso l’altro sesso, la scoperta del proprio corpo, il formarsi di una propria personalità e infine la necessità di evadere dalla quotidianità del tetto familiare. "Death for a Unicorn" di Riccardo Bernasconi e Francesca Reverdito fiaba interamente girata in Toscana con l’attrice inglese Tilda Swinton, voce narrante nonché autrice della storia che racconta l’amicizia tra Billy, un bambino tiranneggiato dalla propria zia, e Mirtilla una bambina fantasma conosciuta nel bosco per un film di 15 minuti la cui progettazione è stata sviluppata a Varese, durante il Lab di Cortisonici, spazio laboratorio del festival internazionale del cortometraggio ospitato ogni anno dalla città giardino dedicato ai giovani registi under 35 e finanziato da Fondazione Cariplo.

Si tratta dunque di tre racconti e tre realtà produttive totalmente diverse (i primi due sono auto-prodotti) che lasciano ben sperare in un cinema “adulto” in grado di attingere dalla realtà come dalla fantasia in sintonia con quanto sta accadendo già da tempo a livello europeo e mondiale.


Mariella Di Lauro

08/09/2013, 11:27