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LOCARNO 66 - GABRIELLE e GLORIA incantano il pubblico


LOCARNO 66 - GABRIELLE e GLORIA incantano il pubblico
Gabrielle
Gabrielle e Gloria due nomi di donna che sono stati già titoli di film di successo. In questa prima edizione del direttore Carlo Chatrian ritornano ancora una volta come titoli di nuovi lungometraggi degni di rilievo. Nel passato Gabrielle era stata l’eroina algida e riservata del film di Patrice Chéreau del 2005, interpretata con maturità recitativa da Isabelle Huppert. Gloria del 1999 con una luminosa Sharon Stone è invece il remake da parte di Sidney Lumet del lungometraggio omonimo di John Cassavetes del 1980.

Le eroine dei film del passato hanno però un’altra dimensione cinematografica, quella di donne fatali e poco in comune con quelle dell’oggi ammirate sul grande schermo di Piazza Grande. Louise Archambault talentuosa regista “québécoise”, già presente a Locarno nel 2005 con Familia, ci dà in Gabrielle, una giovane donna dotata per il canto, che vuol essere indipendente, vivere i suoi affetti e il suo amore per Martin come ogni essere umano nonostante sia affetta dalla sindrome di Williams.

Questo personaggio della diversità solare e comunicativo filmato con talento, affetto e partecipazione è esempio positivo di come reagire e battersi per vivere appieno la propria vita anche quando si è diversamente abili. Ben strutturato filmicamente, interessante, piacevole e anche divertente Gabrielle è un film di riflessione sulla condizione umana, in particolare sui disabili e i loro problemi affettivi. Gabrielle-Marion Rivard è eccezionale per naturalezza e freschezza interpretativa nel suo proprio ruolo. Il film è anche apprezzabile nella coralità degli interpreti disabili.

Con Gloria del cileno Sebastiano Lelio, acclamato all’ultima berlinale la dimensione è completamente diversa. Pauline Garcia premio per l’interpretazione femminile, incarna in modo superlativo Gloria nel dramma di una donna matura e sola che cerca di iniziare una nuova vita non dandosi per vinta anche quando le sue avventure sentimentali finiscono miseramente e segnano il tramonto definitivo dell’amore.

Gloria come Gabrielle è una donna forte che affronta la vita con coraggio, ma anche una carica di umorismo e soprattutto con dignità. L’avvincente lungometraggio eccellente per l’interpretazione di Pauline Garcia evidenzia anche la vitalità, creatività e forza drammatica del cinema cileno che ha la sua carta vincente nelle commedie sociali.

16/08/2013, 14:26

Augusto Orsi