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IN UTERO SREBRENICA - Dipende anche da noi


Il documentario di Carrieri ha chiuso il progetto “Camera in Camera” realizzato da AIGHostels e Cinemaitaliano.info


IN UTERO SREBRENICA - Dipende anche da noi
È stato presentato a Milano all'ostello Piero Botta “In Utero Srebrenica”, documentario che conclude il progetto “Camera in Camera", realizzato da AIGHostels e Cinemaitaliano.info.

Era un luglio di circa 20 anni nella ex Yugoslavia si consumava una tragedia che oggi molte persone non ricordano o hanno rimosso: la pulizia etnica del popolo di religione musulmana. I morti furono circa 8.000, e purtroppo molte delle donne rimaste in vita, dopo aver subìto le più atroci umiliazioni, sono rimaste senza un ricordo dei loro cari o una lapide su cui piangere e placare il loro dolore.

È paradossale ma allo stesso tempo meraviglioso scoprire che un gruppo di giovani filmmaker, pilotati dal regista Giuseppe Carrieri, che all’epoca dei fatti erano bambini, abbia realizzato, autofinanziandosi, un documentario che ha il merito, oltre che di riscrivere una pagina di storia in modo indelebile, di ricordarci e mostrarci una tragedia umana consumata e senza senso. Sono la tenacia e la testimonianza delle donne private dei loro affetti e della possibilità di essere ancora madri il fulcro dell'opera.

Girata in bianco e nero (scelta veramente azzeccata) per non “contaminare” di colori i volti scavati e le immagini di guerra e violenza, la pellicola ci fa capire ed entrare in contatto con queste persone che vivono solamente per riuscire a trovare qualche “pezzo” rimasto del loro cari. Allo stesso tempo, pur devastate nella loro esistenza, sono capaci con le loro parole di trasmettere l’inno alla vita, quel messaggio universale che non dovrebbe avere barriere e frontiere, ma essere il bene comune di tutta l’umanità. Non a caso il documentario, che emoziona e colpisce al cuore, sta annoverando successi ai vari festival nel mondo.
Un argomento trattato che certamente non è di facile assorbimento e digestione, ma che può invece farci riflettere e sensibilizzarci per il futuro: certe tragedie non possono e non devono ripetersi. Dipende anche da noi.

06/07/2013, 09:35

Luca Corbellini