Fondazione Fare Cinema
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I vincitori del Concorso Internazionale
di Videoarte Maurizio Cosua 2013


I vincitori del Concorso Internazionale di Videoarte Maurizio Cosua 2013
Video Vincitore del Concorso di Videoarte Maurizio Cosua 2013
Silenzi
di Giulio Boato
Motivazione: Il video, frutto della collaborazione tra un artista sonoro e un video maker, affronta con efficacia comunicativa il tema dell’incomunicabilità o meglio dell’impossibilità di comunicare nella società di oggi che, mai come prima nella storia, ha sviluppato livelli avanzatissimi di trasmissione e ricezione. Una sorta di cortocircuito di linguaggi che si annullano a vicenda in un vortice incessante di parole e immagini, private dei loro significati autentici : la sovrapposizione di messaggi non genera dialogo ma distruzione di significati. Ci rimane il silenzio per aprirci ad un ascolto interiore, l’unico in grado di rivelarci la nostra vera natura . La tecnica usata ben esprime questa tesi coinvolgendoci in un flusso angosciante di messaggi ridotti a semplici suoni indistinti in una visione di metropoli frammentata.

Menzioni Speciali
Venticinque
di dicembre di Matilde De Feo
Motivazione: Il video guarda con occhio impietoso ad un rito familiare ripetuto quasi all’infinito, che porta alla noia del cibarsi fine a sé stesso. Trova un momento di simpatico nonsense nel Bambinello messo, anche lui, in bocca, allegramente ritmato dalle musichette natalizie. Il ricordo va alla “Grande Abbuffata” di Marco Ferreri dove la morte giunge a punire l’ingordigia autodistruttiva dei commensali. Il tutto viene presentato con un appropriato uso del montaggio.
Dafault di Marcantonio Lunardi
Motivazione: Default è un'opera sulla disillusione di un sistema arrivato a un punto di svolta. Un uomo, da solo, siede in mezzo alle macerie di una fabbrica abbandonata davanti a un telefono. La sua mano stringe la cornetta e la porta all'orecchio. A rispondergli è una serie di segreterie telefoniche, i cui toni metallici, come un filtro tra lo stato e i cittadini, lo convogliano in una sospensione vitale fatta soltanto di attesa. Ciò che gli stati chiamano default, dal punto di vista dei cittadini, è il vuoto di comunicazione in cui si risolve l'incapacità di rispettare le clausole del contratto sociale

08/06/2013, 09:39

Simone Pinchiorri