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L'ULTIMO PASTORE - Un nuovo miracolo a Milano


L'ULTIMO PASTORE - Un nuovo miracolo a Milano
E' ancora "Miracolo a Milano"! Nel finale del suo capolavoro del 1951, Vittorio De Sica trasformò Piazza del Duomo in un luogo fantastico, dove un gruppo di senzatetto a cavallo di vecchie scope iniziarono a volare.
A distanza di sessantadue anni, la magia torna in quella piazza, invasa per la prima volta da un gregge di 700 pecore sotto gli occhi increduli dei passanti e per la gioia dei bambini di una scuola cittadina.

L'autore del suddetto "miracolo" è Marco Bonfanti, che nel suo "L'ultimo pastore" racconta la storia di Renato Zucchelli, forse il vero e ultimo pastore nomade lombardo rimasto in circolazione.

Lui, che con una gigantesca mole corporea sembra muoversi tra i monti e le valli con un'armonica agilità, fin da ragazzino sognava di ereditare la professione del padre, per lavorare all'aria aperta in piena libertà, profondamente convinto che "è meglio un giorno da pecora che cento da leone".

Il film non si ferma al semplice biopic, ma sfrutta il suo protagonista per riflettere su una questione cruciale, la sempre più rapida estionzione di antichi mestieri. Il paradosso è che oggi i bambini dei grandi centri urbani non sappiano più riconoscere un pastore, semplicemente perchè non ne hanno mai visto uno.
E qui sta il colpo di genio del regista che, dopo aver documentato la vita quotidiana di Zucchelli, inframmezando la narrazione con degli innesti "costruiti ad hoc", offre ai ragazzini un'occasione unica nel suo genere: conoscere personalmente un pastore e le sue pecore, nel cuore della propria città.

Alla sua opera prima Bonfanti dimostra già un'ottima padronanza del mezzo cinematografico, ed alcune sequenze, vedi Zucchelli a cavallo in un rallenty stile-western sulle note della "Banda Osiris", sono destinate a diventare un cult per gli amanti del film.

31/05/2013, 12:30

Antonio Capellupo