"W Zappatore è esattamente come lo volevo, folle e formale"


Massimiliano "Maci" Verdesca ha presentato il suo film d'esordio a Torino a Il Piccolo Cinema ospite di Gianluca e Massimiliano De Serio



Marcello Zappatore
"L'ispirazione viene da Aki Kaurismaki, il mio idolo, e in particolare dal suo Leningrad Cowboys go to America: non ho avuto nessun tipo di pressione dalla produzione, quello che si vede sullo schermo è quello che volevo fare, folle e senza regole nel racconto ma molto formale nella costruzione". Con queste parole il regista Massimiliano "Maci" Verdesca ha presentato a Il Piccolo Cinema di Torino il suo film d'esordio, "W Zappatore", interpretato dal (vero) chitarrista Marcello Zappatore.

Il progetto del film nasce "da un cortometraggio precedente, In Religioso Disagio, che avevo costruito sulla figura di Marcello Zappatore, mio ex-compagno di scuola che avevo perso per anni e ho poi ritrovato straordinario chitarrista. Abbiamo lavorato in un modo insolito, dal soggetto abbiamo iniziato il casting - non ho inventato nessuno, solo il personaggio del prete, gli altri sono tutti così! - e solo dopo abbiamo scritto la sceneggiatura. Un cast di non professionisti a cui si sono aggiunte tre attrici vere, Sandra Milo, Guia Jelo e Monica Nappo. La scelta di Sandra Milo è venuta in seguito ai casting, lei era fortemente interessata alla parte ma io mi sono convinto solo quando l'ho vista interagire con Marcello: devo dire che è veramente una persona splendida, dimentichiamoci quella della tv trash che abbiamo conosciuto, è una persona sensibile e intelligentissima che difenderò sempre da ogni critica!".

Un film dalla storia esile (un metallaro satanista a cui spuntano le stigmate), valorizzata da numerose battute divertenti e situazioni surreali, e impreziosita da un lavoro ricercatissimo sulla fotografia e la messinscena. "La scomessa - spiega Verdesca - era quella di girare una storia che è una ca##ata pazzesca ma in modo iperformale, dandogli un'importanza impensabile. Un po' come fa Wes Anderson, o un film come "Napoleon Dynamite". Questo film è poi la mia risposta alle tante produzioni recenti girate nella mia terra, Lecce. Grande rispetto per il lavoro di registi come Winspeare, ma quella terra agreste legata a tradizioni e pizzica non l'ho mai conosciuta, bella o brutta che sia quella "dei leccesi" è la città che mostro io, la marina di San Cataldo e tutta la città nuova", racconta il regista. "Volevo mettere anche una band di pizzica che veniva uccisa durante il film, perché a Lecce c'è una scena musicale viva e varia, tutti i musicisti che si vedono sullo schermo sono verissimi".

Una parte del film è girata a Vilnius, in Lituania. "La parte delle croci è lì: sono due colline nate per caso, perché i lituani sono uno dei popoli più cattolici d'Europa e le croci che mettevano lì venivano sistematicamente rotte dai russi, ma loro imperterriti le rimettevano. Mi ispirava quella città, c'è l'unica statua "pubblica" dedicata a Frank Zappa".

In sala anche Mirko Guerra, responsabile del suono del film. "E' stata una lavorazione interessante - ha spiegato - perché c'è tanta musica e non è stato semplice mixarla con i suoni e i rumori live. La traccia musicale era già tutta pre-registrata, per fortuna, e su quella abbiamo fatto suonare per finta i musicisti. La parte più complessa e interessante per noi è stata quella di Vilnius, perché le immagini erano mute e abbiamo dovuto immaginarci il "suono" giusto".

E comunque, ha concluso Verdesca, "la realtà ha superato la fantasia perché lo scorso anno a Lecce un ragazzo ha dichiarato che gli erano venute le stigmate, che parlava con dio e ora ci sono funzioni religiose seguitissime in cui lui dispensa verità... Io ci ho fatto un film su queste cavolate, ma nonostante questo anche mia zia ci crede!".

27/03/2013, 09:34

Carlo Griseri