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DARIO AITA - Da Raiuno alle serie web. Il Percorso di un attore


Tra gli interpreti di "Kubrik, una storia porno", presentato al recente Roma Fiction Fest.


DARIO AITA - Da Raiuno alle serie web. Il Percorso di un attore
Dario Aita
Un gruppo di giovani che cercano una nuova strada per riuscire a "fare gli attori".
Anche le grandi case di produzione hanno capito l'importanza del web, per ora come vetrina per la tv, in futuro? L'intervista a Dario Aita uno degli interpreti principali della serie e su Raiuno con "Questo nostro Amore".

"Kubrick, una storia porno", la Magnolia scommette sul web: è questo il futuro?

"Immagino di sì. Già adesso i media tradizionali tv e radio attingono sempre di più al web per scoprire nuovi prodotti e nuove personalità, e questo è sintomatico di quanto il nuovo mezzo inizi a prendere campo. E' un mare magnum privo di un'organizzazione che selezioni, programmi e incanali i prodotti, e se questo da un certo punto di vista ha un aspetto caotico, dall'altro crea una sorta di selezione naturale, “democraticizza” e alle volte semplifica la scelta e la fruizione. Malgrado ciò non siamo nel futuro, quindi per noi di Kubrick il web è ancora un mezzo per mettere alla prova un prodotto pensato soprattutto per la tv. La Magnolia e noi tutti ci abbiamo scommesso su e il pubblico del web ci ha dato ragione".

Dal successo su internet ai picchi di sei milioni di telespettatori di "Questo nostro amore" (Rai Uno): come è cambiata la tua vita?


"Non è particolarmente cambiata: un po' più di lavoro, meno tempo per guardare film e un po' di più per farne, un paio di ore al giorno per rispondere a mail e interviste, e tanta tanta soddisfazione per aver fatto bei lavori che piacciono alla gente. Per il resto uguale".

Cosa hai in comune con il personaggio di Bernardo Strano che hai interpretato in "Questo nostro amore", facendo letteralmente impazzire le teenagers?


"Il desiderio di libertà e l'odio per l'ingiustizia. Che sono anche le cose che mi hanno spinto a fare quello che faccio".

Cosa vuol dire per te essere un attore in una società dove tutti vogliono diventare famosi a tutti i costi?


"Fare l'attore non ha nulla a che vedere con la celebrità. Faccio questo lavoro nel più puro dei modi. E cioè per raccontare delle storie che possano emozionare e spingere chi le ascolta a saltare giù da se stessi e “farsi altro” per un paio d'ore. Che credo sia la cosa più importante per vivere bene insieme a chi e ciò che ci circonda. La celebrità è una circostanza aleatoria e transitoria nella maggior parte dei casi credo, perché travolge chi non avrebbe la minima ragione di esserne travolto, soprattutto oggi. Alle volte è meritata e nel sistema dello showbusiness aiuta molto chi ha del talento. Credo che tutti vogliano diventare famosi perché tutti hanno bisogno di conferme e amore. Anch'io forse, ma a dirla tutta preferirei passare alla storia facendo un unico film in tutta la mia vita veramente bello piuttosto che vivere una vita di celebrità".

Quali sono i tuoi prossimi impegni professionali?

"Attualmente sono impegnato nelle riprese del film “Anche no” regia di Alessio De Leonardis, in cui interpreto il protagonista Gianluca, un giovane aspirante attore che per vivere è costretto a fare il runner nelle produzioni cinematografiche e che fa parte di un social network attraverso il quale incontrerà persone che lo aiuteranno a capire qualcosa in più di sé e degli altri. E inoltre sto curando la regia di uno spettacolo teatrale tratto da un testo di Fassbinder. Lo spettacolo si chiama Treno fermo a-Katzelmacher ed è interpretato da dieci bravissimi attori tutti del sud e andrà in scena nel 2013".

04/12/2012, 13:00

Lucilla Chiodi