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Festival Roma - ACQUA FUORI DAL RING


Il pugilato è il mondo dove si incontrano i personaggi del film di Joel Stangle, regista di origini americane al suo secondo film italiano


Festival Roma - ACQUA FUORI DAL RING
ACQUA FUORI DAL RING
Joel Stangle, regista di origini americane paragonato ai vecchi maestri Luchino Visconti e Pierpaolo Pasolini, si presenta nella sezione prospettive del festival di Roma con il suo secondo lungo-metraggio ambientato in Sicilia," Acqua fuori Dal Ring.".
A soli 23 anni, ha diretto il suo primo lungo-metraggio siciliano, "Profumo di Lumia", selezionato da diversi film festival nazionali ed internazionali.

I personaggi principali sono due pugili, i quali combattono per sopravvivere dentro e fuori dal ring, uno siciliano, Toscano e l’altro, Barca, un immigrato africano. Un incidente d’auto costringe Toscano a fare un passo indietro e tornare a vivere nel più duro quartiere di Catania, e a tenere la propria testa fuori dall’acqua nel solo modo che conosca, con i pugni. Mentre un naufragio spazza via il sogno personale di un futuro migliore di Barca, che si ritroverà a fare i conti con la difficile condizione di immigrato clandestino.

“La storia nasce dalle analogie tra le relazioni storiche tra l’Africa e l’Italia. Durante i mesi trascorsi a vagare tra le strade di Catania, i notiziari locali mostravano costantemente delle immagini di immigrati che arrivavano su delle barche provenienti dal Nord Africa, sempre in numero crescente. Il governo non sapeva più come controllare il mare. Avevo letto di recente che la guerra tra Cartagine e Roma era stata combattuta anche per il controllo del mare. Non ho potuto fare a meno di vedere una connessione con le odierne vicende di immigrazione Africana. Vedevo la storia ripetersi”, commenta Stangle.

Le immagini del film, girato in pieno inverno tra i palazzi di cemento delle case popolari nella periferia di Catania, riflettono con efficacia il conflitto interiore dei personaggi, “determinati ad uscire dal circolo vizioso nel quali la società li chiude”.

“Quando ho letto il testo dello storico Polybio, che racconta la guerra tra Roma e Cartagine come la riunione di due pugili sul ring, ho pensato che sarebbe stato interessante raccontare la storia delle nazioni tramite due boxer le cui lotte siano sia letterali che figurative”, aggiunge il regista.

Ma è la colonna sonora, che più siciliana non si può, a testimoniare secoli di presenza zingara di una terra crocevia di scambi commerciali da e per l'area del Nord Africa, il Vicino ed il Medio Oriente. Un’isola che nel film diventa un ring circondata da acqua. E la domanda è: chi affonderà, chi nuoterà, ed impareremo mai dalla storia?

15/11/2012, 10:54

Monica Straniero