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FdP53 - La rivoluzione algerina nel doc "FidaÏ"


FdP53 - La rivoluzione algerina nel doc
La rivoluzione algerina nel racconto di un ex-combattente, gli indignados d’Europa, l’omaggio al famoso fotoreporter Raymond Depardon, i ritratti di Stanley Kubrick e Anton Corbijn. Sono i documentari della prima giornata della 53a edizione del Festival dei Popoli, sabato 10 novembre al cinema Odeon di Firenze.

Il Festival sarà inaugurato alle 21.30 con l’anteprima nazionale di "Anton Corbijn Inside Out", di Klaartje Quirijns, sull’affascinante e intima storia del fotografo olandese che ha immortalato le icone del cinema e della musica - come U2, REM, Metallica, Lou Reed, Rolling Stones, George Clooney e Nick Cave. A seguire (ore 23.00) la proiezione di "Room 237" di Rodney Ascher, sul mito planetario generato da "Shining", il capolavoro di Stanley Kubrick: ironico e provocatorio, il documentario mette insieme fatti e finzione con interviste a devoti e studiosi dell’opera del grande regista.

La prima giornata inizia alle ore 15.00. Tony Gatlif presenterà il suo ultimo film, I"ndignados", incentrato sulle recenti proteste in Europa viste attraverso gli occhi di una giovane immigrata che, nelle sue peregrinazioni nel continente europeo, incontra i movimenti che affollano le piazze d'Europa: da Atene a Parigi, da Barcellona a Madrid. Il film è ricco di momenti di poesia visiva, pur non dimenticando di visitare i sobborghi più squallidi delle grande metropoli. Evento in collaborazione con Ucca e Arci.

Alle 17.00, Raymond Depardon e Claudine Nougaret – ospiti d’onore del festival – presenteranno il documentario "Journal de France", un diario di viaggio che corre lungo le strade della provincia francese. Depardon, inseparabile dal fedele apparecchio fotografico, è alla ricerca di cioè che resta dell'autentica cultura rurale. Alla macchina da presa, Claudine Nougaret riporta alla luce frammenti di cinema inediti, conservati gelosamente.

Il primo film in concorso lungometraggi, in prima italiana, sarà presentato alle 19. Damien Ounori autore di "Fidaï", il film è incentrato sul racconto di El Hadi (zio del regista) un ex combattente del gruppo armato del Fronte di Liberazione Nazionale nella guerra d'Algeria. "Durante la rivoluzione algerina" – ha detto Ounori - "mio zio El Hadi raggiunse sua sorella in Francia e diventò membro del gruppo armato del Fronte di Liberazione Nazionale. Regolamenti di conti, tentativi di omicidio, poi la fuga, la detenzione e infine la deportazione in Algeria, nel 1962. Il suo percorso personale racconta la storia di innumerevoli ex-combattenti per l’indipendenza algerina, un periodo oggi riecheggiato dall’effervescenza del mondo arabo. A 70 anni, El Hadi ha rivelato per la prima volta questa parte oscura della sua vita".

10/11/2012, 08:00