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NICOLA NOCELLA - Protagonista contro corrente


Tra film, corti, teatro e televisione, l'attore pugliese, è uno dei migliori della sua generazione, si racconta a cinemaitaliano. Nastro d'argento per "Il figlio più piccolo".


NICOLA NOCELLA - Protagonista contro corrente
Eccolo, Nicola Nocella arriva all'appuntamento; puntualissimo come raramente ho visto fare a un attore. Vedendolo avvicinarsi viene subito in mente "un profilattico non usato, uno usato... un paio di occhiali, neri", l'inizio di "The Blues Brothers", con John Belushi che esce di galera. Lo abbiamo incontrato a Cortinametraggio e siamo rimasti d'accordo per un'intervista da fare a Roma, al rientro. Ed eccoci qua, in un bar del quartiere Prati a parlare della carriera, di film, di corti, di attori e attrici. Nicola Nocella è uno tra i più talentuosi attori italiani del momento, allievo del Centro Sperimentale è esploso con "Il figlio più piccolo" di Pupi Avati dove interpretava, insieme a Christian De Sica, Luca Zingaretti e Laura Morante, Baldo, il protagonista del titolo. Un'interpretazione che gli è valsa ben sei premi, tra cui il Nastro d'Argento come miglior attore esordiente. Poi altri film, corti e da poco anche televisione.

"In questo momento mi sto divertendo come un matto grazie al mio amico Fabio Volo" dice Nicola "mi ha chiesto di far parte del suo programma (Volo in Diretta) in seconda serata su Rai3 e mi sta dando la possibilità di incontrare persone e personalità eccellenti che mi arricchiscono molto.
Mi diverto e provo un mezzo nuovo, a me sconosciuto, come quello televisivo".

E al cinema, come procede?


"Prima di iniziare il programma di Fabio, avevo finito di girare "Itaker" di Toni Trupia, un film a cui tengo tantissimo che credo possa toccare molti cuori. Sono (quasi) sempre stato molto fortunato coi registi, infatti, subito prima del film di Toni, ho avuto la fortuna di incontrare Umberto Carteni, per il suo prossimo film, "Studio Illegale", in cui sono uno dei protagonisti, proprio con Fabio Volo e quel maestro immenso che è Ennio Fantastichini".

C'è altro oltre la recitazione?

"Appena finito il programma con Fabio passo l'estate a scrivere per bene il mio spettacolo che andrà in scena debuttando il 5 marzo dell'anno prossimo al teatro "Franco Parenti" di Milano, scritto e diretto da me con il mio grandissimo amico (oltre che grande artista) Omar Pedrini, sulle prime 24 ore da morto di John Belushi. Interessante ed emotivamente coinvolgente!

Poi di nuovo cinema?

"Il cinema è la mia passione. Dopo l'estate iniziamo a preparare il film di Marco Chiarini, una delle storie più belle che abbia mai letto. Marco ha per mia immensa fortuna pensato con me protagonista...
il feeling con lui è altissimo, quindi speriamo davvero di fare un bel film...

Hai fatto molti cortometraggi, ricevendo anche parecchi premi, cosa ne pensi?

"Credo che siano una forma di cinema eccezionale. I giovani delle scuole, del Centro Sperimentale, dovrebbero imparare a farne di qualità, mentre molto spesso si perdono senza riuscire ad esprimersi completamente. Mi arrabbio quando vedo qualcuno di una certa età che sforna progetti geniali mentre loro non vanno oltre storie banali e già viste".

Tu che la vivi da dentro, vedi una classe di attori italiani under 35 che possa imporsi sulla scena non solo nazionale?

"Non so cosa risponderti... ovviamente Elio Germano, indiscutibilmente.
Poi io adoro Riccardo Scamarcio, mi piace, lo trovo un ottimo attore, oltre che una delle poche vere star italiane, per cui vale la pena ancora credere che si possa sviluppare un mercato in Italia. Per il terzo non lo so. Io? :)..."

Tra le donne?

"Per le donne è più semplice Carolina Crescentini indiscutibilmente, e ti dirò, per me Carolina è tra le prime in Europa, per carisma, bellezza, talento e capacità di adattarsi a qualunque ruolo. Un fenomeno vero. Ana Caterina Morariu, perché ad esempio è eccezionale nello sviluppare empatia, e perché è estremamente meticolosa, secondo me e brava a tutto tondo e poi ti dico, Rohrwacher, Lodovini, Bevilacqua, sì, te ne do cinque, perchè secondo me loro sono under 35 a cui appartiene il futuro, perché fermarsi a tre?

28/05/2012, 10:00

Stefano Amadio