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"Il Pozzo, Voci d'Acqua dell'Etiopia": l'acqua e la vita in Africa


Il documentario di Barberi e Russo racconta uno splendido spaccato dell'Africa, dove l'acqua non rappresenta solo una fonte di vita ma anche di organizzazione sociale.


Sono storie di vita, d'impatto ambientale e di lotta per la sopravvivenza, quelle raccontate da Paolo Barberi e Riccardo Russo nel documentario "The Well - Water Voices from Ethiopia" ("Il Pozzo, Voci d'Acqua dell'Etiopia"), prodotto da Esplorare la Metropoli e Suttvuess. Protagonisti della narrazione sono i Borana, una popolazione di pastori semi-nomadi del sud dell'Etiopia, che gestiscono le loro scarse riserve d'acqua attraverso una organizzazione di tipo comunitario, garantendone l'accesso a tutti senza nessuno scambio di denaro. In un territorio arido come quello etiope, dove gli animali si abbeverano ogni tre giorni e le persone vivono di pastorizia e di baratto, questa zona è come una miniera d'oro, una fonte di vita per tutti nelle stagioni secche. Il pozzo dei Borana è una sorta di "sistema sociale", seppur arcaico, basato su equilibri consolidati nel tempo, dove l'uomo aiuta l'uomo per poter sopravvivere, senza secondi fini. A scandire il lavoro dei "cavatori d'acqua" vi sono dei canti "tribali", tanto che vengono definiti “pozzi cantanti”.

Il documentario di Barberi e Russo è un ottimo lavoro etnologico/sociale, mai banale, mai retorico, che descrive appieno la vita delle comunità africane, ancorate ad antiche tradizioni, basate sul rispetto e su una civiltà non dettata dal progresso economico e tecnologico ma dal buon senso e dalla reciproca convivenza. Le immagini mostrano l'Africa contemporanea e i due registi catturano l'essenza dei volti dei protagonisti, non sono degli uomini, ma anche degli animali, di tutti i fruitori del "pozzo cantato", uno dei più grandi "beni comuni della terra", situato in una delle regioni più aride della terra.

06/04/2012, 09:00

Simone Pinchiorri