!Xš‚‰

PREMI QUALITA' 2006, per il Tar vanno restituiti


PREMI QUALITA' 2006, per il Tar vanno restituiti
Il Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) del Lazio ha annullato la delibera ministeriale che assegnava i Premi Qualità a 10 film prodotti nel 2006, premi ovviamente assegnati ai maggiori registi italiani. Nanni Moretti con "Il caimano", "La sconosciuta" di Giuseppe Tornatore, "Il regista di matrimoni" di Marco Bellocchio, "Centochiodi" di Ermanno Olmi, "L’amico di famiglia" di Paolo Sorrentino, "Nuovomondo" di Emanuele Crialese, "La stella che non c’è" di Gianni Amelio, "Il vento fa il suo giro" di Giorgio Diritti, "La terra" di Sergio Rubini, "Lettere dal Sahara" di Vittorio De Seta.

I dieci film vincitori ricevettero nel 2008 dalla commissione del MIBAC 250mila euro ciascuno. Adesso potrebbero doverli restituire.

L’annullamento è la risposta del Tar al ricorso presentato dall’avvocato Natalia Paoletti, in nome della casa di produzione Luna Rossa, che si era vista negare il premio qualità al film di Mario Monicelli, "Le rose del deserto". L'avvovcato Paoletti ha contestato la validità della dichiarazione dei giurati di aver visto o di conoscere, comunque, tutte le 80 opere concorrenti. Il legale di Luna Rossa chiedeva per questo "l’annullamento dell’articolo del decreto ministeriale del 20.6.1966 nella parte in cui prevede la dispensa dall’obbligo di assistere alla proiezione dei film in concorso dei componenti che dichiarino di averli già visionati e del provvedimento ministeriale del 10 marzo 2008 che ha attribuito i premi di qualità per il 2006″.

La richiesta è stata accolta dal tribunale amministrativo che ha ristabilito il principio che i giurati devono assistere tutti insieme alla proiezione dei film su schermo cinematografico e non ciascuno in proprio e in cassetta o dvd come era avvenuto. Sostiene il Tar: “La visione individuale dell’opera da parte del singolo giurato determina una grave violazione dei generali principi in materia di procedure dei concorsi che impongono l’esame dell’oggetto di valutazione in presenza di tutti i membri della Commissione in modo che questi possano contestualmente e contemporaneamente assistere alla proiezione del film su cui devono esprimere collegialmente il proprio giudizio valutativo - aggiungendo che - l’irriducibile diversità tra il vedere un’opera filmica in solitudine e su un piccolo schermo anzichè su schermo cinematografico – hanno affermato i magistrati – non è una mera modalità di fruizione, ma essenza stessa di espressione dell’espressione artistica che è il film”.

Adesso i componenti della Commissione potrebbero dover assistere alla proiezione, tutti insieme e in sala cinematografica, non solo dei 10 film vincitori, ma anche degli altri 70 che concorrevano nel 2006 ai premi di qualita’.
Comunque c'è sempre il Consiglio di Stato...

07/07/2011, 10:28

Stefano Amadio