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Note di regia di "Hypnosis"


L’idea del film nasce dalla voglia di raccontare alcuni “oscuri” meccanismi della mente e dell’animo umano e di cosa accade quando questi vengono messi di fronte a fatti che vanno oltre il raziocinio. Attraverso una tecnica psichiatrica efficace per riprogrammare l'inconscio, cioè l'ipnosi, vogliamo raccontare della lenta e difficoltosa distruzione dell’ego del protagonista, il quale nasconde un passato rimosso, suo malgrado, per la feroce efferatezza che lo ha caratterizzato. La scelta del genere thriller paranormale è dettata dalla volontà di sfruttare un celebre filone cinematografico che in questi ultimi anni sta rivivendo un periodo di rinnovato splendore e di grande eco commerciale. Ci è apparsa quasi scontata, viste le atmosfere e le geometrie architettoniche, la scelta di Crespi d’Adda (BG) come primario luogo di ripresa, essendo un ottimo scenario naturale per completare la narrativa del film. Si tratta di un piccolo villaggio industriale di fine 800, patrimonio UNESCO, costruito su precisa volontà di una famiglia di industriali tessili, i Crespi appunto. Ispiratisi alle architetture inglesi del periodo, i Crespi vollero fondare, intorno alla filanda di loro proprietà, un vero e proprio paese-fabbrica, dove far risiedere i loro dipendenti, offrendo loro tutto ciò di cui avessero bisogno: la chiesa, le scuole, l'ospedale, etc. L’ordine e la cura che ogni giardino ed ogni via conservano tutt'oggi, specchio di un assetto mentale e sociale ben definito, tipico del periodo della prima rivoluzione industriale, sono essenziali al fine di connotare i personaggi e di far fluire la storia nel miglior modo possibile. Il clima “particolare” del paese e le speciali prospettive offerte dai paesaggi del castello di Crespi, dell'imponente filanda, del bordo-fiume che costeggia tutto il paese e del suo cimitero monumentale, costruito secondo particolari dettami, ci ha dato la certezza che questa fosse la location perfetta per il nostro progetto.

Davide Tartarini e Simone Cerri Goldstein