!Xš‚‰

IL MERCANTE DI STOFFE: l'avventura di un
italiano tra le sabbie del Marocco


Il film di Antonio Baiocco, con Sebastiano Somma, Emanuela Garuccio, Marta Bifano, è in sala distribuito in digitale. Immagini di qualità in un film dal lungo percorso produttivo e di distribuzione. Fotografia di Maurizio Calvesi e Adolfo Bartoli; musiche di Tony Esposito; montaggio di Mirco Garrone. Negli anni Trenta un italiano si stabilisce in Marocco alla ricerca di stoffe di qualità e soprattutto dell'amore della sua vita.


IL MERCANTE DI STOFFE: l'avventura di un italiano tra le sabbie del Marocco
Emanuela Garuccio, è la giovane"Najiba"
E' finalmente giunto in sala un prodotto del Mibac, "Il Mercante di Stoffe" di Antonio Baiocco. Una produzione del 2008 che ha faticato non poco per essere distribuita e che grazie allo sforzo di Sebastiano Somma, attore protagonista, e alla disponibilità di Microcinema è riuscita ad avere sorte diversa da molti film finanziati dal Ministero e finiti a prendere polvere in qualche cantina.

Da notare positivamente la qualità della proiezione digitale (a Roma nella sala 3 del Nuovo Cinema Aquila), che malgrado la trasmissione e la ricezione in diretta via satellite, restituisce appieno sullo schermo gli sforzi di fotografia e di colonna audio.

Fotografia di qualità, sceneggiatura e dialoghi da rivedere. Come spesso accade (forse perché nessuno al Mibac si occupa di giudicare uno scritto) la storia è inconsistente e si ferma alla traccia iniziale. La "travolgente" storia d'amore non travolge più di tanto e si limita alla gradevolezza estetica degli attori: Sebastiano Somma fa palpitare il cuore delle spettatrici, Emanuela Garuccio accende gli istinti dei maschi. Senza andare oltre, la storia è prevedibile dal primo sguardo, anzi dalla presentazione della moglie (Marta Bifano) di lui: esteticamente segnata in cima all'elenco degli abbandonabili. Come esteticamente, alla prima inquadratura, si iscrive in testa all'elenco "nuova conquista" la bella marocchina interpretata dalla Garuccio.

Come sempre, gli arabi (il film è ambientato in un villaggio del Marocco negli anni '30) parlano per illuminate frasi fatte, saggi proverbi e noiosissime massime, in un ormai abusato stereotipo dell'affascinante cultura diversa, misteriosa ma dalle radici profonde, forse più delle nostre...

La scarsa originalità generale, il poco approfondimento di storia e personaggi, fanno di "Il Mercante di Stoffe" un prodotto ideale per il pubblico televisivo generalista, ma distante da ciò che si aspetta uno spettatore che esce di casa, guida fino al cinema, paga il biglietto e si siede nel buio della sala.

14/05/2011, 14:23

Stefano Amadio