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"Butterfly – L'Attesa": La rivisitazione dell'opera
di Puccini di Tonino De Bernardi


Non proprio una vera trasposizione filmica del capolavoro pucciniano, piuttosto una raccolta delle sensazioni da esso provocate, riportate sul grande schermo. E' un lavoro molto complesso da prendere in analisi la “Butterfly – L'Attesa” proposta da Tonino De Bernardi, presentato nella sezione “Onde” della ventottesima edizione del Torino Film Festival.

A differenza dell'opera originale, il film è ambientato in Piemonte e al posto della quindicenne geisha Chocho-san, vi è una moltiplicazione di protagoniste, ognuna delle quali assume tratti simili all'originale giapponese, che sia per gli abiti, per lo sguardo perso verso l'orizzonte o per il soave canto. Ma la pellicola ibrida tra la finzione e il documentario, non ha una trama precisa ed è come se De Bernardi fosse alla ricerca delle emozioni più profonde, provate da chi attende speranzosa il ritorno dell'amore della propria vita. La regia si fa spesso presente, attraverso ombre inquadrate, rumori di passi o i dialoghi e lo stesso vale per la recitazione, ricca di pause costruite e lunghi sguardi in macchina. L'opera del regista piemontese ha di certo una natura anarchica e anticonvenzionale, ma ciò in molti casi rischia di farla risultare fin troppo autocompiacente e fine a se stessa. Un lavoro più indirizzato agli amanti di certo cinema sperimentale, ma non un facile pasto da digerire per il più ampio pubblico da sala.

01/12/2010, 18:16

Antonio Capellupo