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Berlinale 2009: Il "Pranzo di Ferragosto" diventa una cena invernale


Berlinale 2009: Il
Dopo l’apertura in gran gala di domenica della rassegna Kulinarisches Kino nel Friedrichstadtpalast (teatro per musical nella Berlino est con 1895 posti, dove per la prima volta si svolge la Berlinale) con il documentario “Food, Inc.” di Robert Kenner, viene presentato “Pranzo di ferragosto”, opera prima di Gianni di Gregorio prodotta da Matteo Garrone che allo scorso Festival di Venezia ha riscosso notevole successo e vinto vari premi internazionali. Nel biglietto d’ingresso di € 49 è incluso un menu con il quale la cuoca lussemburghese Lea Linster - finora l’unica donna vincitrice del Bocuse d’or - interpreta a modo suo il film.

Che effetto avrà suscitato mai nel pubblico tedesco l’italiano ultracinquantenne celibe che ancora vive in casa con la madre? Neanche in pieno agosto, quando Roma è deserta e gli amici sono tutti fuori città, lui intende abbandonare l’anziana madre anche un po’ tiranno, prendendosene cura amorevolmente. L’unico vizio che si concede è quello di spegnere frequentemnte la sua sete nell’afa estiva con del buon vino bianco.

In breve Gianni si ritrova in casa altre tre signore non più giovanissime abbandonate dai loro figli che lui accudisce assecondando ogni loro capriccio e necessità senza perdere un attimo le staffe. Per non privare “l’ospizio improvvisato” del pranzo di ferragosto, si avventura con l’amico nella città desolata alla ricerca di un negozio aperto. Non saranno certo le trote appena pescate dalle acque del Tevere a guastare la festa al gruppetto di vecchiette che continua a brindare a questa nuova amicizia. E quando per Gianni finalmente arriva il momento di congedarsi dalle sue ospiti, le vecchiette decidono di prolungare la loro permanenza.

Il film si rifà ad un avvenimento autobiografico del regista protagonista che ha saputo trasformarlo con gran bravura in un’autentica storia priva di grandi eventi, ma ravvivata dall’esuberanza delle quattro mature attrici non-professioniste che con la loro vitalità interrompono per un giorno il monotono trantran quotidiano dell’appartamento di Trastevere. Un coraggioso feel good film che con un soggetto cinematografico più che inusuale come quello della terza età, poco interessante anche per il mercato, spinge a riflettere sulla condizione dell’anziano sempre più isolata ed emarginata dalla nostra società.

Peccato solo che per i protagonisti dei film di questa rassegna non sia prevista la sfilata sul tappeto rosso davanti al Berlinale Palast tra i flash dei fotografi. Alle nostre star non sarebbe di certo mancata la necessaria disinvoltura.

10/02/2009, 12:00

Cuni Ploner