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Note di regia del film "I Demoni di San Pietroburgo"


Note di regia del film
Lessi il progetto su Fjodor Dostojevskij qualche anno fa. Un racconto affascinante ideato da Andrej Konchalovskij e scritto da Paolo Serbandini. È davvero trascorso molto tempo ma le sequenze che avevo letto continuavo a rivederle e diventavano immagini con colori, ambienti, costumi, volti, luci... È difficile, ma nello stesso tempo entusiasmante, entrare nel mondo di un grande scrittore come Fjodor Mikhajlovic Dostojevskij, rivivere le sue passioni, la malattia, la febbre del gioco; rileggere le pagine che lui ha scritto di getto, senza una correzione, perché doveva consegnare il lavoro presto, subito, per placare i tanti creditori. La vita, le sofferenze, le passioni di questo grande autore sono – forse - il suo romanzo più forte e coinvolgente. Ho affrontato questa difficile impresa sperando che dopo la visione di questo film cresca il desiderio di conoscere ancora di più questo grande personaggio.
Quello che mi ha affascinato, e che negli anni ha lavorato in profondità dentro di me, è l’idea di poter raccontare il dubbio, di poter osservare un grande scrittore affrontare il demone della sua coscienza nel timore di essere stato il cattivo maestro per le nuove generazioni. Di cogliere l’attimo in cui Dostojevskij dopo la terribile esperienza della detenzione in Siberia, nel contatto con la sofferenza vera e con quella umanità disperata, fa il bilancio del suo impegno rivoluzionario. E capisce che ormai è interessato a cercare una sola cosa: l’Uomo.

Giuliano Montaldo