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Intervista a Gustav Hofer, regista del documentario
"Improvvisamente, l'inverno scorso"


Abbiamo intervistato Gustav Hofer, autore insieme a Luca Ragazzi di "Improvvisamente, l'inverno scorso", il documentario che affronta l'anomalia italiana sul tema delle unioni civili, accolto con entusiasmo un paio di settimane fa alla Berlinale.


Intervista a Gustav Hofer, regista del documentario
Innanzitutto, come nasce l'idea di questo documentario e soprattutto perché avete scelto di utilizzare la forma del documentario per affrontare questo tema?
Gustav Hofer: L'idea di questo documentario è nata circa un anno fa, quando il governo Prodi è caduto per la prima volta. Poco dopo si è scoperto che tra i voti che mancavano al Senato c'era quello del senatore a vita, Giulio Andreotti che a seguito in un intervista dichiarava che non poteva dare l'appoggio a un governo che aveva l'ardire di fare una legge come i DICO. Come cittadini ci siamo sentiti offesi e abbiamo deciso di fare un film su questa vicenda. Il documentario era la scelta ovvia - a volte - purtroppo - la realtà supera la finzione come abbiamo dovuto constatare.

Cosa vi ha particolarmente arricchito durante l'esperienza delle riprese del documentario? Cosa sapete in più rispetto a prima del nostro paese?
Gustav Hofer: Abbiamo scoperto tante facce del nostro paese che non ci aspettavamo. Non credevamo che a così tanta gente mancasse la capacità analitica e critica di ciò che gli viene detto dai politici, dalla chiesa e dalla televisione. Poi abbiamo scoperto che siamo un paese pavido e abbruttito che pensa che dare diritti a una minoranza significhi toglierli alla maggioranza, ci sembra un paese concentrato sul proprio orticello e che vuole difendere solo quello. La classe politica - con qualche eccezione, come la Ministra Barbara Pollastrini - manca di coraggio e soprattutto ha un'età media molto alta, e forse quello non aiuta.

Quali sono state le situazioni più difficili che avete affrontato durante le riprese?
Gustav Hofer: La cosa più difficile era dover capire che finora abbiamo vissuto in un nostro microcosmo che fino a quel punto non avevamo mai lasciato. Sentirsi dire che siamo malati o deviati certo non fa piacere ma fa più impressione che delle cose così si dicano nel terzo millennio in un paese europeo.

Nel documentario ci sono delle immagini della vittoria di Prodi, dove voi festeggiate quella che a quel punto sembra una certezza: una legge sulle unioni civili anche in Italia. Adesso, con nuove elezioni alle porte, avete altrettanta fiducia in una delle coalizioni per la realizzazione di una legge del genere?
Gustav Hofer: Purtroppo i fatti non sono incoraggianti: Berlusconi nel suo programma parla di "difesa della famiglia tradizionale", valori cattolici e scuole private e in più si parla di una moratoria all'ONU contro l'aborto - tutti temi molto cari al Vaticano. Dall'altra parte c'è Veltroni che dice sì ai CUS ma c'è anche Rutelli che dice di no. E' un tema che riesce ad unire destra e sinistra, niente male per un paese che è diviso su tutto... .

Come è stata l'esperienza alla Berlinale? Cosa avete tratto dal confronto con l'estero?
Gustav Hofer: Berlino è stata molto generosa con noi e non lo dimenticheremo presto. La cosa che ci ha fatto veramente piacere era che il pubblico internazionale del festival ha accolto con un calore incredibile il nostro film, ridendo nei momenti giusti, applaudendo a scena aperta e facendo tante domande dopo la proiezione. A Berlino in tanti ci hanno detto che non potevano immaginarsi che l'Italia stesse attraversando un momento così buio e reazionario. Ci hanno invitato a trasferirci a Berlino. Ogni volta che si viaggia all'estero si deve aimé constatare che qui da noi certe conquiste per i diritti sono ancora lungi dall'essere prossimi alla realizzazione.

Quali sono stati i complimenti al vostro documentario che vi hanno fatto più piacere, in Italia e all'estero?
Gustav Hofer: La menzione speciale della giuria di PANORAMA ha riassunto quanto c'è stato detto da tutti nel corso del festival, ovvero che il nostro documentario affronta con ironia temi gravi ma senza presunzione di sorta.

Dopo il successo alla Berlinale, ci sono stati contatti con le distribuzioni italiane? Si prevede a breve una distribuzione in sala, o in quali altre forme?
Gustav Hofer: Al momento stiamo aspettando il responso da alcuni distributori che dopo Berlino si sono fatti avanti mostrandosi interessati. Se questo non dovesse andare in porto abbiamo tante richieste da associazioni e cinema in tutta Italia che vorrebbero proiettarlo - faremo un tour portando il film in tutte le province italiane. ( o quasi ) Attraverso il nostro sito www.suddenlylastwinter.com ognuno può proporre di organizzare una proiezione, basta scriverci e mettere insieme al minimo 10 persone... .

Cesare Salvi manterrà la promessa di organizzare a Roma delle proiezioni del documentario? Siete ancora in contatto?
Gustav Hofer: Con Salvi in questo momento non siamo in contatto per pura mancanza di tempo. Ma ci piace pensare che prima o poi manterrà la promessa che ci ha fatto.

Che tipo di distribuzione avrà il documentario all'estero?
Gustav Hofer: Con l'estero stiamo definendo in questi giorni gli ultimi punti con un world sales. Una tv straniera ci ha contattato perché vorrebbero il film assolutamente e poi iniziamo un giro di festival internazionali: Toronto, Monaco, Lisbona, Zurigo, Varsavia, Tel Aviv, ....

Quali sono i vostri prossimi progetti? Continuerete a filmare nell'attesa di montare il documentario della vittoria "Finalmente, l'Inverno Scorso"?
Gustav Hofer: Per adesso abbiamo solo voglia di girare il mondo con questo film raccontando questa storia a chi vorrà ascoltarla. Io (Gustav) sto già cercando di convincere Luca a lavorare ancora insieme ma con lui bisogna insistere... .

Segnaliamo anche il video dell'incontro del 12 febbraio con il pubblico della Berlinale.

24/02/2008, 14:34

Daniele Baroncelli