Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰
locandina di "Il Pugile del Duce"

Cast

Il Pugile del Duce


Regia: Tony Saccucci
Anno di produzione: 2016
Durata: 65'
Tipologia: documentario
Genere: biografico/sociale/sportivo/storico
Paese: Italia
Produzione: Istituto Luce
Distributore: Istituto Luce
Data di uscita: 21/03/2017
Formato di proiezione: DCP, bianco/nero
Ufficio Stampa: Ufficio Stampa Cinecittà Luce
Titolo originale: Il Pugile del Duce

Recensioni di :
- IL PUGILE DEL DUCE - Quando il regime nascose il campione

Sinossi: “Il Pugile del Duce” vuole raccontare la storia incredibile di Leone Jacovacci: un pugile tecnicamente perfetto, agile, tenace, intelligente, potente. Parlava perfettamente tre lingue. Era italiano e forse anche fascista. Sicuramente non antifascista. Ma per gli italiani il colore della sua pelle faceva la differenza. Anche se aveva tutte le carte in regola per entrare nella storia del pugilato, il Fascismo lo ha cancellato dalla storia italiana, come testimoniato dal filmato dell’Istituto Luce dell’incontro del 24 giugno del 1928 manomesso e tagliato sulla parte finale dove il pugile di colore venne incoronato campione d’Europa. Il film racconta parallelamente il motivo per cui Mauro Valeri, sposato con una etiope, ha riscoperto Leone Jacovacci. Oltre a essere una intensa storia sportiva, il documentario riscopre una storia dimenticata che pochi conoscono e che potrebbe ridare a Jacovacci il posto che merita nello sport italiano e che permette a tutti noi una riflessione sul nostro presente, venato di tracce di un razzismo strisciante.

Sito Web: http://

Libro sul film "Il Pugile del Duce":
"Nero di Roma"
di Mauro Valeri, 448 pp, Palombi Editori, 2008
II colore della pelle e il colore dei pugni. Questa di Leone Jacovacci è una storia all'italiana di una possibilità mancata. Di come il nostro paese abbia rifiutato l'occasione di diventare più aperto, più giusto, più multiculturale. Di come non abbia usato lo sport per emanciparsi da una cultura incivile, che ancor oggi sopravvive negli stadi. Il Nero continua ad essere uno straniero per forza, perché siamo tutti convinti, più o meno inconsciamente, che è la pelle e non la cittadinanza burocratica a determinare le appartenenze. Siamo convinti che i Neri non possano essere italiani. O meglio, non possono essere "italiani veri". Al Nero attribuiamo una colpa irrevocabile: non ha "la pelle giusta", per dirla con Paola Tabet. Tutto si può nascondere, ma non il colore della pelle, che resta un marchio indelebile. Facile dire che, costretto a dover prendere la vita a pugni, alla fine Leone ha scelto di fare il pugile, di aderire allo stereotipo del Forzuto Nero. Ma il ring e la vita sono due realtà differenti. Se sul quadrato Leone è riuscito ad affermarsi a suon di k.o., fuori dal ring ha dovuto combattere contro pregiudizi razziali e razzisti, che gli hanno reso più difficile la carriera e forse anche la vita.
prezzo di copertina: 20,00


Note:
Liberamente tratto dal libro "Nero di Roma" di Mauro Valeri (Palombi Editori).

Video


Foto