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Simone Pinchiorri  (22/10/2007 @ 16:19)
Il viaggio/studio di un gruppo di circa 250 studenti delle scuole superiori romane al campo di sterminio di Auschwitz/Birkenau è il pretesto che Saverio Costanzo usa per testimoniare le vicende di alcuni deportati nei lager nazisti. La memoria ripercorre tutta la pellicola tra racconti ed immagini di repertorio a colori tratte dall'archivio dell'Istituto Luce. Il viaggio tra passato e presente commuove e turba gli studenti in viaggio da Roma ed anche lo spettatore. Molto buono il montaggio di Francesca Calvelli e la fotografia di Giovanni Troilo, che hanno saputo ben amalgamare la memoria storica al contesto attuale. Interessante la sequenza dei primi piani dei ragazzi, giovani pieni di vita contornati da uno scenario che ha visto solo sofferenza e soprattutto morte. I racconti dei sopravvissuti alle atrocità dei lager nazisti sono molto originali. Non vengono raccontate le solite banalità, ma emergono elemnti nuovi a volte anche intrisi di un'umanità forse troppo dimenticata dai testi scolastici e che ormai solo alcuni documentari riescono a raccontare. E' quindi un'opera "natropologica" oltre che storico/descrittiva, che fa risaltare la forza e le debolezze umane di persone che hanno trascorso parte della propria giovinezza in un luogo di terrore e morte...

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